Siccità: “Sfruttare la sorgente nel tunnel Loppio-Busa”

Dovrebbe piovere almeno due mesi per mettere la parola “fine” al perdurare di un inverno che non ne vuole sapere di far piovere. Al lago di Garda, per esempio, servirebbe un volume d’acqua pari a quello che potrebbero contenere 137 Colossei. E in montagna non nevica, dunque ancora peggio.
Per questo, visto che durante lo scavo della costruenda galleria del Loppio – Busa è stata trovata una fonte d’acqua potabile e in buona quantità, le Amministrazioni comunali di Riva, Nago Torbole e Arco si stanno muovendo per capire se e come immagazzinala, per poi distribuirla ai residenti e agli ospiti. Insomma, non è il caso di buttarla via, questo è certo. Perché lì ne sgorgano 30 litri al secondo, fattore assolutamente da non ignorare. All’orizzonte potrebbe esserci la costituzione di un consorzio tra i tre Comuni volto alla captazione, accumulo e distribuzione dell’acqua che sgorga da lì e che oggi, purtroppo, va a finire nel Rio Salone. Il tutto, ovviamente, va pianificato con Alto Garda Servizi e la Provincia di Trento per un iter che, in questo caso, va accelerato il più possibile. In questa direzione la Provincia avrebbe già dato un primo positivo assenso alla massima disponibilità. Se non piove saranno guai, questo è certo, per i residenti di molti sobborghi o frazioni dei Comuni in cui già dalla scorsa estate si sono razionati gli approvvigionamenti idrici arrivando alla distribuzione con autobotti. I Comuni in questione stanno già lavorando su futuri e possibili momenti di crisi idrica, fattore che in trentino non ha mai destato particolari preoccupazioni. Per questo, e in particolar modo Arco sta ottimizzando i pozzi di Prabi, le pompe che distribuiscono l’acqua in Oltresarca e al castello, le situazioni più “delicate” e di competenza dell’amministrazione della città delle palme. Insomma, serve la pioggia.