Sentito nell’Alto Garda il problema sfratti e carenza alloggi ITEA

Claudio Chiarani22/10/20233min
ITEA 2

 

I dati li ha forniti il Commissario del Governo: attualmente in provincia di Trento sono in atto 450 pratiche di sfratto, tra pubblico e privato. Una cifra per nulla da sottovalutare, con nove prorogati al 31 dicembre prossimo 2023 in zona Alto Garda e Ledro da parte di Itea. Un’altra decina, invece, rientrano nella norma “salva sfratti” approvata dal Consiglio provinciale, mentre sono circa una ventina i nuclei familiari, sempre in zona Alto Garda e Ledro, sui quali incombe il non avere un tetto sopra la testa. Queste famiglie si sono rivolte allo sportello “Una casa per tutti” affidando le loro speranze all’aiuto sociale. E, altro dato che fa pensare, Itea ha in essere ben 500 domande per un alloggio popolare, a canone agevolato insomma.
Il presidente di Itea Michele Condini ha fornito i numeri relativi agli alloggi chiusi in zona, una novantina, cinquanta quelli in cui si stanno eseguendo lavori di riqualificazione o ristrutturazione, la cui metà dovrebbe essere disponibile per la fine di quest’anno. Un dato che metterà Itea, l’Istituto Trentino per l’Edilizia Abitativa di rispondere al 10% delle domande, quando cinquanta alloggi saranno disponibili per il primo semestre del 2024.
Poco, certo, ma questa è la situazione che vede gli sfratti per morosità arrivare a quota “mille” dai trecento iniziali in tutto il Trentino, un dato preoccupante cui hanno cercato di far fronte l’assessora in Comunità di Valle Tiziana Betta, i sindaci e i rappresentanti dei Comuni di Riva, Arco, Ledro e Nago Torbole, l’Ufficiale giudiziario (incaricato di dare seguito agli sfratti), il presidente di Itea Michele Condini, i rappresentanti sindacali e Tommaso Baldo, referente di zona per lo sportello “Una casa per tutti” e Costanza Fedrigotti, referente a sua volta di zona del servizio socio assistenziale in Comunità di Valle.
La situazione, non è difficile intuirlo, è grave, e saranno i politici che dovranno guidare la Provincia per la prossima legislatura che dovranno occuparsi subito del problema casa, magari introducendo gli affitti a canone concordato anche nei Comuni più piccoli (Ledro, Tenno, Dro, Nago Torbole ad esempio) come già esiste ad Arco e a Riva. Sbloccare il mercato, questa è la “chiave di volta” di un problema che assilla ormai molte famiglie alle prese col bilancio familiare che, ormai, quadra poco visti gli aumenti anche dei beni di prima necessità.