Segantini, grandi opere in mostra alla galleria di Arco

Claudio Chiarani18/04/20233min
Vacca bruna all'abbeveratoio segantini

 

Sarà con il dipinto “Orizzonti di luce” che la Galleria Giovanni Segantini renderà nuovamente omaggio al suo illustre concittadino, il pittore divisionista del quale è stata recentemente chiusa la mostra “Verso la luce”, che ha raccolto un notevole successo di critica e pubblico.
L’inaugurazione sarà sabato 20 maggio prossimo e sarà curata da Nicolò D’Agati e Alessandro Botta, gli stessi esperti della precedente appena conclusa. Un’occasione per ammirare altre opere del pittore nato ad Arco, come il quadro che arriverà dal Museo Segantini di St. Moritz “Ritorno dal bosco”, quest’ultima opera considerata vera e propria pietra miliare nel cammino artistico di Segantini.
Dalla Svizzera arriveranno in prestito pure il “Vallone (El Redefossi)”, il “Pastore innamorato”, la “Giornata fredda di novembre”, la “Vacca bruna all’abbeveratoio” e “L’Angelo della vita”, mentre dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano giungerà il ventaglio su pergamena intitolato “L’amore alla fonte della vita”, mentre da quella di Torino è atteso l’olio di Giuseppe Pellizza da Volpedo “I due pastori nel prato di Mongini”.
Una proposta culturale che, nelle intenzioni del referente assessore comunale della Città delle Palme Guido Trebo, servirà a riportare la Galleria Segantini nel giro che conta dopo l’abbandono della collaborazione con il MAG, di fatto ormai non più esistente.

Il tema del paesaggio durante gli anni del divisionismo, dunque, torna prepotentemente alla ribalta con questa nuova e interessante mostra, una sorta di “ragionamento” sulla possibilità di acquisire nuove opere di Segantini, qualora le finanze comunali lo permettano, al fine di permettere alla Galleria un’apertura permanente. Nato il 15 gennaio del 1858, dall’infanzia tormentata e vissuta in una povera famiglia, oggi vive di quella “luce” che, almeno agli albori la sua vita gli ha negato.
Ultimo inciso: per l’assessore Guido Trebo la Galleria Civica Segantini è perfetta. Certo è che se si potesse trasferire la Biblioteca a Villa Elena gli spazi espositivi aumenterebbero e, di conseguenza, aumenterebbero le richieste di esposizioni di altre opere che oggi, per mancanza di spazio, l’assessore alla cultura è costretto a dire di no.

 

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