Scuola e futuro: all’UPT di Arco si educa anche alle emozioni

Redazione15/12/20253min
giovani startup scuola studio TSV-low_imagefullwide


 

La scuola contemporanea è chiamata a rispondere a nuove sfide educative. Da un lato, il rapido sviluppo tecnologico richiede competenze sempre più aggiornate e la capacità di apprendere in modo autonomo e creativo. Dall’altro, la complessità della società rende fondamentale saper gestire le emozioni, le relazioni e le decisioni quotidiane.

In questo scenario, l’intelligenza emotiva si afferma come una competenza chiave per la formazione delle nuove generazioni. Sempre più scuole riconoscono l’importanza di educare non solo la mente, ma anche la dimensione emotiva degli studenti, aiutandoli a diventare persone consapevoli, equilibrate e capaci di affrontare il cambiamento.

 

È in questa direzione che si inserisce l’esperienza della sede di Arco dell’UPT – Scuola delle Professioni per il Terziario, che ha avviato una sperimentazione triennale per integrare l’intelligenza emotiva nella didattica. Il progetto è iniziato con un percorso di formazione dedicato agli insegnanti, realizzato in collaborazione con Six Seconds, organizzazione internazionale attiva da anni nella promozione dell’intelligenza emotiva in ambito educativo e professionale.

L’obiettivo è rendere l’apprendimento più completo, affiancando alle competenze tecniche e digitali lo sviluppo di abilità come la gestione dello stress, la motivazione, la comunicazione efficace e la capacità di prendere decisioni consapevoli.

Accanto alla formazione dei docenti, nelle classi sono stati attivati laboratori esperienziali di intelligenza emotiva. Attraverso attività pratiche e momenti di confronto, gli studenti imparano a riconoscere le proprie emozioni e a usarle come risorsa per affrontare lo studio e le relazioni in modo più sereno. Gli alunni delle classi prime hanno inoltre compilato un assessment sull’intelligenza emotiva e partecipato a un colloquio individuale con il coach e orientatore Massimo Ravasi, certificato Six Seconds e fondatore di OrientareOggi, per iniziare il percorso scolastico con maggiore consapevolezza di sé.

Guardando al futuro del lavoro, questo tipo di competenze appare sempre più centrale. L’automazione e l’intelligenza artificiale cambieranno molte professioni, ma resterà fondamentale la capacità di collaborare, comunicare con empatia e affrontare situazioni complesse.

Educare all’intelligenza emotiva significa quindi preparare i giovani non solo a un mestiere, ma alla vita. Una scuola che investe in questa direzione forma professionisti competenti e, soprattutto, persone capaci di orientarsi con responsabilità e fiducia nel mondo che cambia