Rsa, dal primo maggio le visite dei propri cari con contatto: ecco le regole
Sono state approvate dall’Assessorato provinciale alla salute, congiuntamente con Apss, Spes e Upipa, le Linee guida che regolamentano le visite dei familiari agli ospiti delle Rsa. Dal prossimo primo maggio, infatti, ci sarà la possibilità di riabbracciare il proprio caro, senza barriere come quelle delle stanze degli abbracci, sempre rispettando alcune precauzioni di fondo, come il fatto di indossare sempre per i visitatori la mascherina Ffp2 e di igienizzarsi le mani.
Le nuove regole, in vigore da sabato 1 maggio, prevedono una distinzione tra familiare vaccinato e familiare non vaccinato che accede alla Rsa. Entrambe tali categorie di visitatori dovranno indossare la mascherina Ffp2 e igienizzarsi le mani se incontrano il proprio caro sia all’esterno sia all’interno della struttura. Il familiare non vaccinato, se intende visitare il proprio caro all’interno della Rsa, deve poter esibire in più un test antigenico rapido negativo al Covid non antecedente alle 48 ore dalla visita. Per “familiare vaccinato”, in questo specifico contesto, si intende sia il soggetto che abbia completato il ciclo vaccinale (con due dosi) sia il soggetto che abbia effettuato solo la prima dose di vaccinazione (per tutte le tipologie di vaccino attualmente disponibili); anche il soggetto guarito da meno di 90 giorni dal tampone diagnostico è assimilabile alla persona vaccinata con ciclo vaccinale completo.
Nel rispetto di quanto disposto dal vigente Dpcm, la Provincia ritiene, dunque, opportuno fornire indicazioni atte a uniformare e implementare – secondo criteri di gradualità, proporzionalità, fattibilità e beneficialità – misure di sicurezza e procedure operative utili ai gestori delle Rsa per disciplinare al proprio interno le procedure di accesso in struttura e interazione fra residenti vaccinati e familiari con modalità meno restrittive rispetto a quelle attualmente in uso e più vicine all’affettività normale.
Ad oggi è stata somministrata la vaccinazione anti-Covid al 92% dei residenti nelle Rsa trentine (l’84% di essi ha anche ricevuto la seconda dose quando prevista). Questi numeri sommati alle persone guarite da meno di tre mesi dalla diagnosi iniziale consentono di giungere ad una protezione immunitaria pressoché totale tra gli ospiti delle Rsa trentine. Da settimane i casi di ospiti positivi al Covid sono sporadici e non si sono più registrati casi di malattia in forma grave. Inoltre, anche molti operatori (circa l’80%) sono stati vaccinati. In considerazione di tale situazione, è arrivata la decisi