Rotary: “Il termalismo come risorsa per l’economia del Garda”

Si è svolto giovedì 24 maggio a Peschiera del Garda l’annuale Intermeeting promosso dai tre Rotary Club del lago. Un incontro che ha visto l’apertura dei lavori da parte del coordinatore del Forum Giuseppe Lorenzini alla presenza in sala di diverse autorità tra le quali, in rappresentanza del Garda trentino il vicesindaco di Riva del Garda Mario Caproni, il presidente di Garda Trentino S.p.A. Marco Benedetti, il presidente del Rotary Club di Riva del Garda Mauro Pederzolli, i soci Germano Berteotti, Roland Weithaler, Gianfranco Betta e Claudio Zanoni. Roberto de Laurentis, socio del Club di Riva del Garda, è stato chiamato a relazionare sulle tre “T” ossia Turismo, Termalismo e Trentino.
Dopo i saluti dei presidenti dei Rotary Club del lago di Garda e dei rispettivi Governatori, è seguito quello del primo cittadino di Peschiera Maria Orietta Gaiulli, saluto che ha preceduto la relazione di Filippo Fernè e Filippo Forlani, esperti del settore e che hanno parlato della risorsa termale nel “sistema” lago di Garda.
“Due dati per dare le dimensioni: 24 milioni di presenze nel 2017 nell’intero bacino del Garda – ha detto Fernè – nell’arco di 100 km per otto milioni di residenti. L’acqua termale è un bene prezioso, naturale per sé stesso, le minerali per le cure e poi ci sono le oligominerali, le acque da bere. Classificate in base alla composizione salina, ma comunque tutte diverse le une dalle altre e ben diverse dalle acque dell’acquedotto per il benessere. Una filiera che sta attorno alle Terme che va utilizzata nel rispetto dell’ambiente per la cura e il benessere delle persone”.
Aspetti di salute e curativi, ma anche benessere, settore in crescita e che continua a dare soddisfazione dal punto di vista turistico, “Salus Par Aquam” (Spa) per le acque termali. Dati conclusivi: 400 milioni le presenze Italia, 24 milioni sul Garda (il 6% del turismo nazionale), 321 aziende termali in Italia.
“Cos’è un’acqua termale? – si chiede e risponde Forlani nel suo intervento – Le acque minerali naturali sono originate da una falda o giacimento sotterraneo, quelle termali sono quelle utilizzate a fini terapeutici (Regio Decreto 28/9/1919 n° 1924), non necessariamente calda. Capire la genesi delle acque terapeutiche, equilibrio acqua e aria con l’ossigeno che fa la sua parte generando le acque termali e minerali. Le acque sulfuree fredde, non proprie del Garda ma interessanti per loro stessa natura e che si trovano nell’Appennino, originate nel periodo Messiniano, circa 6 milioni di anni fa, dall’apertura e chiusura continua dello stretto di Gibilterra. Poi ci sono le acque termali legate a bacini vulcanici, per arrivare al bacino del Garda, Sirmione, Desenzano e zona veronese. Alcune allineate alle faglie esistenti dove si possono originare anche terremoti, insomma”.
Roberto de Laurentis, introdotto dal coordinatore Lorenzini ha iniziato la sua relazione con un excursus sui luoghi termali in Trentino.
“Le nostre Terme sono scollegate, ubicate in posti disparati, non sono in rete, con la Provincia che non sovrintende al turismo termale. Nasce una legge nel 2011, le linee guide sono del 2015 e riportano ai tre attori che dovrebbero gestire l’aspetto termale, l’Assessorato al Turismo, gli imprenditori stessi delle terme e poi il denaro che col braccio operativo Trentino Sviluppo e Trentino Marketing dovrebbe gestire la promozione del turismo termale in Trentino. Gli excursus storici riportano alla casa imperiale austriaca che da Vienna si spostava in inverno ad Arco. Tutto funzionava bene finché il S.S.N. pagava poi, venuto meno l’aiuto, è venuto a mancare il turismo termale. Cambia il turismo, da stanziale di una volta a quello rivoluzionato fatto oggi da una serie di piccole vacanze (in media dai tre ai cinque giorni). Il turismo del benessere mette assieme la cura, la prevenzione (medical wellness) e terzo aspetto dedicato alla bellezza. Il tutto in mezzo ad un mondo che si evolve velocemente, con gli ospiti che con la vacanza “acquistano” il territorio nel quale vogliono immergersi.
Cosa deve fare il Trentino oggi? Reinventarsi il termalismo che nel Garda trentino è un piccolo pezzettino di quello che oggi, invece, viene chiamata “vacanza attiva” legata agli sport Outdoor.
Se tutto è Pubblico – ha concluso De Laurentis – non possiamo pensare che ci sia sempre qualcun’altro che pensa di rendere pubblici i debiti e tenere gli utili per sé stesso”.
De Laurentis ha evidenziato come “nell’Alto Garda ci sia una “sacca” laddove oggi insiste il compendio Garda Thermae, 24 ettari con falde acquifere che hanno la stessa acqua di Comano, e che se un imprenditore chiede quanto ci danno in contributi per scavare, quello non ha capito nulla”.
Le relazioni sono proseguite con altri interventi a tema tenute dal direttore scientifico sanitario delle Terme di Sirmione Carlo Sturani, il quale ha parlato del ruolo di terme di Sirmione nello sviluppo del termalismo gardesano.
Da quanto emerso dal convegno è un settore, quello termale,che per il bacino del Garda ha ancora molte potenzialità da sviluppare.