Rosanna Sega contesta la panchina rossa dedicata a Bazzanella, il Sindaco: “Polemica imbarazzante”
Venerdì 29 dicembre è stata inaugurata a Villino Campi di Riva del Garda una panchina rossa contro la violenza sulle donne dedicata alla memoria di Franca Bazzanella, scomparsa nel 2021 a 65 anni e per molto tempo protagonista della vita politica di Riva del Garda. Tra i tanti temi che le stavano a cuore, i diritti delle donne e il contrasto alla violenza di genere. Da qui l’idea del sindaco Cristina Santi di ricordarla con una panchina rossa, realizzata da Apm.
Una scelta che però a Rosanna Sega di Riva del Garda, ex esponente politica, non è piaciuta. “La panchina rossa – scrive in una nota – è un simbolo contro la violenza sulle donne. Una installazione permanente, uno spazio idealmente occupato dalla presenza di ogni donna crudelmente massacrata perché non è stata ascoltata o non si è fatta sentire abbastanza. L’installazione al Villino Campi, a leggere le dichiarazioni della sindaca, è un gesto d’amore e di gratitudine, ma cosa c’entra con la panchina rossa? È assolutamente fuorviante e diventa grottesca se si considera la frase che l’accompagna: “Sèntete, che fem do ciàcere”. La battaglia per la libertà e la parità di genere è dura e incessante. Si deve avere chiaro che non può essere confusa o immiserita da niente. La panchina rossa non può essere un dono della sindaca. La panchina rossa non è regalo, è monito. E allora Signora sindaca – conclude la nota di Rosanna Sega – se pensava a un ricordo di persona a lei cara, cambi il colore di quella panchina”.
Immediata la risposta stizzita da parte della sindaca di Riva del Garda Cristina Santi e della sua vice Silvia Betta.
“Il tema della panchina – scrive la prima cittadina – simboleggia il posto lasciato vuoto da una donna vittima di omicidio. Se la signora Sega fosse stata presente alla cerimonia di inaugurazione avrebbe capito meglio il significato e le motivazioni di quella panchina, di quello che rappresenta per tutti noi e quello che rappresentava per Franca. Polemizzare su un simbolo voluto da questa Amministrazione, anche per ricordare una persona che ha fatto tanto per combattere ogni forma di violenza e discriminazione, risulta a dir poco imbarazzante per non dire spiacevole. Del resto capiamo la frustrazione della Sinistra rivana che risulta completamente assente su questi temi. Qui non c’entra la politica – conclude Santi – e sarebbe buona cosa non farla centrare su un tema così sensibile e attuale, ma dovremo invece lottare uniti perché quello che conta è fare anche un piccolo gesto per ricordare con una panchina, con una frase, con un simbolo, che qualsiasi forma di violenza va evitata anche… sedendosi a fare due chiacchere”.
“La prima cosa che Franca Bazzanella ha voluto che facessimo appena insediate – scrive la vicesindaca Silvia Betta – è stata quella di mettere nell’androne del Municipio la sedia con le scarpe e la sciarpa rosse, che prima di allora non c’erano. La nostra amministrazione nel primo anno di mandato ha installato 5 panchine rosse nei luoghi più frequentati ed ognuna riporta la scritta 1522, un numero per le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Mettere in discussione ogni gesto volto a creare consapevolezza e dibattito su un tema tanto attuale è solo un bieco tentativo di creare polemiche sterili, lì dove dovrebbe esserci mutuo aiuto e comune sentire”.