Romano Turrini (Cedas) a La Busa Match: “Serve un dormitorio nell’Alto Garda e Ledro”

Nicola Filippi13/02/20254min
ROMANO TURRINI 2



 

L’Alto Garda e Ledro ha bisogno di un dormitorio, come a Trento e a Rovereto”. Perché, anche in questa ridente fetta di Trentino, bagnata dal lago di Garda, stiamo vivendo il paradosso della società moderna: opulenta e poverissima, allo stesso tempo. Romano Turrini, stimato professore di Arco, presidente dell’Associazione Culturale “Il Sommolago”, ma anche coordinatore del Centro d’Ascolto e Solidarietà (Cedas) della Caritas di Arco, ha lanciato il suo personale appello ai prossimi amministratori durante la prima puntata della trasmissione “La Busa Match”, il nuovo programma di approfondimento e attualità, trasmesso in diretta sul canale Youtube di Telegarda Trentino.
Al di là della mancanza di appartamenti per famiglie o coppie, a causa dell’esplosione inarrestabile degli appartamenti turistici, nell’Alto Garda e Ledro si fa sempre più pressante individuare una struttura per “l’abitare di emergenza”. Il professor Turrini l’ha descritto molto bene, rispondendo alle domande del conduttore del programma. “Il tema casa riguarda anche le famiglie che sarebbero in grado di pagare un affitto ma non la trovano – ha spiegato – poi ci sono i singoli, persone come infermieri, insegnanti, operatori che sono soli e che cercano anche il minimo abitabile e non lo trovano. Oppure, lo trovano, ma a un affitto che è trequarti del loro stipendio. Poi abbiamo i fragili, i senzatetto, persone che per motivi diversi sono in crisi – ha precisato – per loro ci sono già risposte sul territorio, come Casa Olivi, appartamenti del Comune di Riva affidati alla Cooperativa Arcobaleno. Ci sono già delle risposte sul territorio per queste emergenze, è vero, ma se ce ne fossero il doppio sarebbe ancora meglio”.
“Io dico che adesso, in questo momento, so di persone che dormono sotto gli olivi, che dormono in macchina, che dormono in un furgone, perché non trovano casa – ha spiegato ancora – Mentre a Trento e Rovereto ci sono i dormitori, essenziali nella loro struttura, qui da noi nell’Alto Garda e Ledro manca questo tipo di struttura. Ci premerebbe averla”.
Il professor Turrini è un punto di riferimento di Cedas e di Caritas e ha il termometro della situazione riguardo alle emergenze sul territorio.
“Come Caritas di Arco, di Riva, di Nago Torbole, di Ledro noi riusciamo a dare risposte dal punto di vista economico, anche con l’aiuto della Cassa Rurale e dei Comuni – ha spiegato – diamo da mangiare, da vestire, paghiamo affitti, paghiamo bollette. L’unica cosa che non riusciamo a dare è un tetto sopra la testa. E questo ci angoscia, certe volte”, ha rimarcato.
Cosa chiede alle amministrazioni locali che si insedieranno dal 4 maggio, chiediamo al professor Turrini. La risposta non lascia spazio a dubbi: “Chiedo un atto di coraggio”.
E, rivolgendosi agli amministratori locali, conclude: “Avete degli stabili che devono essere valorizzati? Prendetene uno e realizzate questa struttura che non darà un ritorno economico, assolutamente, ma io credo che la civiltà di una comunità si misura anche da queste cose, per dare risposte agli ultimi. Solo ad Arco noi seguiamo 120 famiglie, vuol dire 300 persone”. Un’emergenza silenziosa alla quale i nuovi amministratori dovranno dare una risposta concreta. Partendo dalla Comunità di valle ma soprattutto dai singoli sindaci dei sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro.