Rocchetta: a nuovo l’impianto antincendio

Redazione26/04/20185min
ROCCHETTA AINTI INCENDIO

Rocchetta: a nuovo l’impianto antincendio

RIVA DEL GARDA – Sopralluogo finale, nel pomeriggio di martedì 24 aprile, al rinnovato impianto antincendio della Rocchetta, i cui lavori di ripristino si sono conclusi in questi giorni. Erano presenti per l’Amministrazione comunale l’assessore ai lavori pubblici Alessio Zanoni, l’ingegnere capo Sergio Pellegrini e il geom. Marco Bertolini, e per i vigili del fuoco Pietro Omezzolli, oltre al progettista, l’ing. Francesco Betta.

Si tratta di un intervento di notevole importanza perché ha ripristinato l’efficienza dell’impianto antincendio realizzato nei primi anni Ottanta a difesa della pineta, voluta in periodo asburgico per il consolidamento del versante a monte del centro storico della città, ma distrutta da alcuni gravi incendi negli anni Settanta, con la conseguenza, oltre che di un grave danno paesaggistico, di rilevanti smottamenti (per via del suolo non più trattenuto dall’apparato radicale delle piante) e di danni rilevanti alla viabilità e agli alberghi. La rete antincendio, poco a valle del pozzo piezometrico dell’impianto idroelettrico dell’Enel, deriva dalla condotta forzata l’acqua che giunge a gravità direttamente del lago di Ledro o per pompaggio dal lago di Garda; per una decina di anni dalla sua realizzazione ha funzionato perfettamente, in seguito però è accaduto che in certi periodi dell’anno le acque fossero soggette a una produzione abnorme di conchiglie, in quantità tali da intasare le tubazioni dell’impianto antincendio, rendendolo inutilizzabile.

Per rendere nuovamente efficiente l’impianto, nel 2006 è stato eseguito un intervento di manutenzione straordinaria che modificando il sistema di controllo della pressione lungo le tubazioni lo ha riportato alla funzionalità originaria. Siccome l’impianto antincendio originariamente era dotato di valvole comandate da pilota per il controllo della pressione, e il funzionamento di queste era messo in crisi dall’intasamento dei filtri, si è suddiviso il territorio servito dall’impianto in quattro zone a quota decrescente, con l’installazione di camere di rottura della pressione, in modo da ottenere una pressione statica sufficiente (variabile da 9,5 a 12,6 bar, rispetto ai 45 bar del sistema originario); inoltre con l’occasione si sono sostituite le valvole e le tubazioni ammalorate. Le opere realizzate nel 2006 risultano ancora perfettamente funzionanti, tuttavia non si è riusciti a quel tempo a sottoporre a manutenzione tutta la rete antincendio, soprattutto per quanto riguarda le tubazioni lesionate, a causa della presenza di notevoli correnti vaganti.

L’intervento appena concluso ha sottoposto a manutenzione straordinaria l’intero impianto. Gli interventi si dividono in due parti: la prima legata alla manutenzione lungo le tubazioni, la seconda inerente l’inserimento e la sostituzione di organi di manovra e controllo richiesti dall’ente gestore dell’impianto idroelettrico e localizzati nella cameretta di manovra, nel locale di derivazione dalle condotte della centrale idroelettrica. Per la prima parte si è trattato di sostituire tratti di tubazione danneggiate, con lo scavo (anche in roccia) e la posa di nuove condotte. Per la seconda, di adeguare gli organi di controllo e regolazione idraulica di una sezione del primo tronco, con la posa di valvole di sicurezza che preservano il funzionamento della condotta in caso di rottura a valle, scongiurando il pericolo di dissesti. Nel corso dei lavori si è constatata la necessità di eseguire ulteriori opere, per una migliore funzionalità e per tenere conto di situazioni verificatesi dopo l’assunzione del progetto esecutivo; si tratta in particolare del prolungamento della tubazione antincendio lungo la strada tagliafuoco, e di una nuova tubazione di adduzione e carico delle vasche antincendio, in sostituzione della precedente, risultata ammalorata e perlopiù intasata di conchiglie. La variante non ha comportato costi aggiuntivi, in quanto assorbiti dal ribasso d’asta. Il costo di 300 mila euro comprende circa 192.800 euro per lavori e circa 107.200 per somme a disposizione; la gara è stata aggiudicata all’impresa Consorzio Lavoro Ambiente di Trento con un ribasso del 23,380%. La durata dei lavori è stata di circa un anno.

«Ora in caso di incendio sarà possibile intervenire in tempi brevissimi – spiega l’assessore Zanoni – dato che i vigili del fuoco possono contare sull’acqua in pressione come in qualsiasi via cittadina; oltre a questo, c’è il grande deposito permanente nella zona del rifugio Santa Barbara, mantenuto a livello in modo automatico e costante, a disposizione dell’elicottero. L’intervento è stato realizzato con una stretta sinergia tra l’Ufficio opere pubbliche del Comune e il nostro Corpo dei vigili del fuoco, che tengono costantemente monitorato l’impianto eseguendo periodicamente prove di funzionalità, e che si curano di tutta l’attività di manutenzione, come lo svuotamento invernale delle parti non interrate».