Riva del Garda lascia la Comunità del Garda: una scelta netta nel segno del cambiamento

Nicola Filippi22/06/20253min
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Una scelta che conferma il cambio di rotta politico-amministrativo avviato con la nuova Giunta guidata dal sindaco Alessio Zanoni: Riva del Garda, a partire dal 1° gennaio 2026, non farà più parte della Comunità del Garda. La decisione è stata ufficializzata con una delibera di Giunta approvata all’unanimità e resa pubblica nelle ultime ore.
Non è la prima volta che Riva sceglie di sfilarsi dall’organismo interregionale che riunisce i Comuni del lago: accadde già nel 2007, sotto la guida dell’allora sindaco Claudio Molinari. Allora come oggi, la motivazione principale risiede nella scarsa efficacia attribuita all’ente, ritenuto poco incisivo nella tutela dell’ambiente gardesano e nella gestione delle acque del lago.
«Pur riconoscendo che l’associazione ispira la propria azione a valori condivisibili – si legge nella delibera – non si riscontrano risultati significativi per quanto riguarda la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’area del Garda». La giunta Zanoni critica in particolare quella che definisce una “sovrapposizione di competenze” con altri enti istituzionali, che avrebbe creato confusione e limitato l’efficacia degli interventi.

 

 

Un altro elemento che ha pesato sulla decisione è il costo della partecipazione: 30 mila euro annui, una somma considerata sproporzionata rispetto ai benefici concreti per la comunità rivana. «È importante che i Comuni gardesani possano dialogare tra loro – prosegue la delibera – senza dover aderire a sovrastrutture che non siano emanazione diretta delle amministrazioni».

Con l’uscita dall’ente, Riva perderà anche la carica di vicepresidente della Comunità del Garda, ruolo ricoperto negli ultimi anni prima da Cristina Santi e poi dallo stesso Zanoni. La scelta rivana rappresenta un punto di discontinuità rispetto al precedente governo cittadino e la rottura è evidente, anche se accompagnata da toni istituzionali e riflessioni articolate.

Diversa la posizione degli altri Comuni dell’Alto Garda: Arco, guidata dalla sindaca Arianna Fiorio, e Nago-Torbole, con il riconfermato Gianni Morandi, hanno già espresso l’intenzione di rimanere all’interno dell’organismo interregionale, così come l’Apt Garda Dolomiti.
Fondata nel 1972, la Comunità del Garda aveva accolto Riva fin dalla sua origine. Dal prossimo anno, però, la città trentina sarà l’unica tra quelle affacciate sul lago a non farne parte. Una scelta che promette di far discutere e che, nel segno della discontinuità, intende riaffermare un nuovo modo di intendere il governo del territorio.