Riva del Garda: la Variante 13/bis approvata dalla Provincia

Dopo mesi di tensioni, dibattiti pubblici, proteste di gruppi di semplici cittadini e sviluppi giudiziari, la Variante 13/bis al Piano regolatore generale di Riva del Garda è stata ufficialmente approvata dalla Giunta provinciale di Trento. Il via libera è arrivato oggi, venerdì 11 aprile, con alcune modifiche e prescrizioni, e segna la conclusione formale di un iter lungo e complesso, iniziato nel novembre 2023 con la prima adozione commissariale.
Un piano non sostanziale, ma strategico
Come specificato nel comunicato ufficiale della Provincia, la Variante 13/bis è stata classificata come “non sostanziale”, ma comprende comunque una serie di interventi rilevanti: dalla ridefinizione dei vincoli espropriativi all’aggiornamento dei piani attuativi, fino alla ripianificazione di porzioni significative della fascia lago.
Tra le aree interessate figurano ambiti delicati come l’Hub Baltera, San Cassiano, i parcheggi di via Brione, oltre all’ormai noto comparto dell’ex area Cattoi, dove è previsto un intervento edilizio privato in cambio della realizzazione di un parco pubblico.
Cronistoria di una variante contesa
La Variante 13/bis è stata adottata in via preliminare il 9 novembre 2023 dal commissario straordinario e poi definitivamente approvata dal commissario ad acta il 19 giugno 2024, a seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri comunali e dell’impasse amministrativa. Il documento ha suscitato, sin da subito, forti reazioni tra cittadini, comitati locali e forze politiche di opposizione.
Al centro delle polemiche, soprattutto l’edificazione sull’ex area Cattoi: uno degli ultimi grandi spazi verdi affacciati sul lago, che secondo il progetto sarà in parte edificato e in parte restituito alla cittadinanza come area verde attrezzata. Il progetto ha spaccato la comunità: da una parte chi lo considera un compromesso utile per riqualificare un’area degradata, dall’altra chi teme la perdita irreversibile di suolo pubblico in una zona strategica per il paesaggio e la fruizione turistica.
Le parole della sindaco Santi
Non è mancato il commento, seppur cauto, della sindaco Cristina Santi, al centro di una vicenda giudiziaria che ha toccato proprio le modalità con cui l’amministrazione ha gestito l’accordo urbanistico. “Care cittadine e cari cittadini, apprendo che la Variante 13/bis è stata approvata. Non posso entrare nel merito della questione per la vicenda giudiziaria che, mio malgrado, mi vede coinvolta. Posso però esprimere soddisfazione perché evidentemente l’iter seguito è corretto, e nonostante tutto, anche la sofferenza che mi ha procurato, posso chiudere il mandato da sindaco con la parola fine sull’area più contestata ma anche più bella della città. Per il resto, sarà la magistratura a fare il suo corso: da parte mia, massima fiducia.”
Le indagini, coordinate dalla Procura di Trento nell’ambito dell’inchiesta “Romeo”, vedono la sindaco Santi indagata per presunta associazione a delinquere insieme a noti imprenditori del settore immobiliare. Un contesto che ha inevitabilmente influito sul dibattito pubblico e sulla percezione del progetto.
Tra sviluppo e trasparenza
Nonostante la natura “non sostanziale” della variante, la portata politica e simbolica del provvedimento è tutt’altro che secondaria. Da un lato, chi sostiene la necessità di rilanciare aree in disuso con logiche pubblico-private; dall’altro, i timori per una gestione urbanistica percepita come poco trasparente e distante dai bisogni collettivi.
Ora che la variante è approvata, i riflettori si spostano sulla fase esecutiva: tempi, modalità, controlli e impatto reale sul tessuto urbano di Riva del Garda. Ma anche – inevitabilmente – sugli sviluppi delle indagini, che potrebbero riscrivere la narrazione politica e amministrativa di uno dei capitoli urbanistici più controversi della recente storia locale.