Riva del Garda, la consigliera Molinari: “Serve dialogo, non muri ideologici”

Dopo le due sedute di consiglio comunale del 4 e 5 settembre, il Coordinamento “Un territorio, più Comunità” ha diffuso un comunicato per fare il punto sul clima politico e sull’operato della nuova amministrazione nei primi 100 giorni.
L’accento posto da Maria Pia Molinari, candidata sindaco e che ora siede in Consiglio, è posto sulla necessità di mantenere vivo il dialogo:
“L’impegno che ci siamo presi con cittadine e cittadini è di essere sempre pronti all’ascolto e al dialogo, mai fermi da un lato o un altro di una barricata, ma con lo sguardo proteso verso il futuro”.
I lavori d’aula rischiano troppo spesso di ridursi a un confronto sterile tra maggioranza e minoranza – scrive la consigliera nella nota – senza un reale approfondimento sui temi concreti della città: “Questo non può avvenire se ci si erge sul piedistallo della verità assoluta… e si perpetua un muro contro muro sterile, senza che vi sia mai un confronto producente in consiglio comunale”.
La preoccupazione principale, si legge nel comunicato, è che in questo modo le problematiche dei cittadini restino confinate ai singoli assessorati, senza essere discusse collegialmente.
Viene anche sottolineata la distanza tra le grandi dichiarazioni di principio e i provvedimenti pratici:
“Finora siamo stati bravissimi a parlare dei massimi sistemi, scomodando le radici del nostro passato, senza però entrare nel merito concreto della visione reale di ciò che si sta costruendo per Riva”.
Il gruppo conferma comunque la disponibilità a collaborare, soprattutto sul monitoraggio delle azioni in corso con enti come Trentino Trasporti e Itea:
“Su questo vigileremo in modo costante e costruttivo, per comprendere come poter essere di sprone a vedere differenti punti di vista”.
Infine, arriva un monito al Governo cittadino: l’astensione sul programma non era una bocciatura, ma un atto di responsabilità per non lasciare la città senza guida. Ora però – avvertono – servono segnali concreti:
“La cosa che non vorremmo mai è assistere ad un immobilismo che premia sempre i soliti e lascia la città in balia di sé stessa. È già successo in passato e non vogliamo vederlo succedere di nuovo”.