Riva del Garda Fierecongressi: innovazione contro la crisi
Riva del Garda Fierecongressi chiude l’anno 2020 e risponde alla crisi gettando le basi per il futuro. A fronte di un fatturato dimezzato a causa della pandemia, da cui ne deriva oltre il 65% in meno dell’indotto generato sul territorio, prosegue il percorso di riprogrammazione e rinnovamento di prodotti e servizi per garantire una nuova spinta propulsiva dopo la ripresa.
Mantenere le persone al centro rafforzando le relazioni consolidate negli anni con partner, clienti e collaboratori: questo l’assunto attorno a cui si è sviluppata la strategia adottata da Riva del Garda Fierecongressi, ente gestore del polo fieristico e congressuale del Trentino, nel corso dell’anno che sta per terminare e che ha visto spingere l’acceleratore su interventi strutturali precedentemente avviati.
Il blocco degli eventi non ha arrestato il percorso riorganizzativo intrapreso dalla Società che nel 2020 ha continuato a lavorare su più livelli di progettualità e operatività con una rinnovata prospettiva. Dall’esaltazione dei saperi e delle professionalità, assi portanti del nuovo approccio di fare impresa impostato in questi mesi, all’innovazione di prodotto che, al fine di superare la distanza fisica in un momento di incontri in presenza non consentiti, propone in particolare la digitalizzazione delle prossime edizioni delle manifestazioni principali quali Expo Riva Schuh e Gardabags ed Hospitality – Il Salone dell’accoglienza.
Di pari passo alla costruzione di un nuovo modello organizzativo e gestionale, Riva del Garda Fierecongressi ha continuato il lavoro di rafforzamento del gruppo societario e visto proseguire l’iter di ampliamento e riqualificazione del Centro Congressi e del Quartiere Fieristico, in quanto condizione necessaria per dare una casa funzionale ai nuovi eventi.
2020: IL BILANCIO
Il 2020 ha visto il fatturato della Società in riduzione di circa il 50% rispetto ai 14,6 milioni di euro del 2019, una significativa contrazione imputabile alla pandemia i cui effetti principali sono stati: l’impossibilità di svolgere in modo regolare l’importante edizione estiva della manifestazione fieristica core della Società, Expo Riva Schuh e Gardabags, la mancanza pressoché totale della stagione congressuale e la forte riduzione dell’attività sul fronte dei servizi correlati.
Uno scenario che ha gravato considerevolmente sul territorio e sul comparto turistico, causando una flessione dell’indotto economico generato. A fronte di un valore economico complessivo di circa 29 milioni di euro derivanti dall’organizzazione di fiere e congressi in un anno di regolare attività – secondo un’analisi effettuata dall’Università degli Studi di Trento nel 2016 -, per il 2020 la perdita di indotto diretto e indiretto è stimata in oltre il 65%. Ripercussioni che coinvolgono il sistema economico e turistico locale, albergatori e fornitori dell’Alto Garda e non solo.