Ristorazione in Trentino: 2.700 imprese e oltre 11 mila addetti

È stato presentato a Roma il rapporto FIPE sulla ristorazione in Italia. Dai dati emerge che il settore in Trentino – Alto Adige vale 3.085 milioni di euro, per 5.598 imprese attive in regione e oltre 25 mila dipendenti.
Un anno di moderata crescita, che vede il consolidamento dei trend positivi osservati nel 2023, ma anche la persistenza di diverse criticità strutturali. È questa la fotografia scattata dal Rapporto Ristorazione 2025 di FIPE – Confcommercio sul settore. Il rapporto annuale della Federazione dei Pubblici Esercizi è stato presentato oggi a Roma, alla presenza del Presidente Lino Enrico Stoppani, del Direttore del Centro Studi Luciano Sbraga e del Presidente dell’INPS Gabriele Fava. Per Confcommercio Trentino era presente il presidente dell’Associazione ristoratori Marco Fontanari.
Tra le principali evidenze che emergono dal Rapporto c’è la crescita in Italia del valore aggiunto a 59,3 miliardi di euro, dando continuità dunque al trend positivo che ha progressivamente portato prima a recuperare e poi superare il livello pre-pandemia: rispetto al 2023 c’è stata una crescita in termini reali dell’1,4%,
Sul versante dei prezzi, il 2024 si è chiuso con aumenti medi al di sopra del 3%, in forte calo rispetto al +5,8% del 2023 ma al di sopra del tasso di inflazione generale.
Il rapporto fotografa anche la situazione del Trentino: con 2.704 imprese attive e 11.584 dipendenti, la provincia traccia una dinamica simile a quella nazionale, con un saldo leggermente negativo della nati-mortalità delle imprese: -93 la differenza tra 2023 e 2024. I consumi del settore in regione si attestano a 3.085 milioni di euro, a fronte dei 96.400 a livello nazionale.
«Il rapporto sulla ristorazione – commenta il presidente dell’Associazione ristoratori del Trentino Marco Fontanari – mette in luce la consistenza di un settore vitale dell’economia italiana e anche trentina. Le imprese che fanno ristorazione sono una componente essenziale della nostra società: da un punto di vista economico e occupazionale, in primis, ma anche sociale e culturale. L’enogastronomia italiana, la cucina, l’ospitalità sono il biglietto da visita dell’Italia nel mondo e la ristorazione è l’ambasciatrice del made in Italy. Anche di questo parleremo il 13 maggio prossimo a Riva del Garda nel corso della nostra Assemblea annuale».
«Il pubblico esercizio – dichiara Fabia Roman presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino – sta attraversando una fase di profonda trasformazione, dovuta sia ad eventi esterni ed interni, con il cambio della sensibilità dei consumatori, l’evoluzione delle imprese e del lavoro. Questi mutamenti stanno incidendo profondamente sulla fisionomia delle nostre aziende, che si trovano a dover affrontare un periodo molto complicato. Questo rapporto fotografa esattamente la situazione in Italia e nel nostro territorio: su tutti, la componente della forza lavoro tra le più giovani dei vari settori, con il 61,8% degli addetti under 40».