Rione Stranfora di Arco, alla scoperta degli affreschi nella chiesetta di S. Bernardino

Claudio Chiarani11/06/20222min
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La chiesetta di S. Bernardino da Siena, situata nell’antico borgo del rione Stranfora di Arco, è oggetto in questi giorni d’intervento di restauro su incarico della Parrocchia di Arco, grazie all’autorizzazione della Soprintendenza provinciale da parte della dottoressa Raffaella Colbacchini e della restauratrice Lucia Giovannini.
Si esaudisce così un desiderio del Comitato Restauro San Bernardino, costituito nel 2020 di cui è presidente Massimo Aldrighetti.
Dei lavori se ne stanno occupando Ingrid Ceolin e Tania Maria Piccinin, restauratrici del Consorzio “ARS”, Conservazione e Restauro di Beni culturali di Trento.
“Dai primi sondaggi effettuati – ci racconta Ingrid Ceolin – sono emersi interessanti “pezzi” che al momento non vorremmo datare. Rilevazioni finalizzate alla stratigrafia di dipinti antichi o altre eventuali opere di decorazione, volti a redigere un progetto di restauro delle superfici architettoniche, sia interne sia esterne, ma anche delle tele presenti. Siamo solo all’inizio e ovviamente procediamo con la necessaria calma al fine di approfondire e in seguito poter dare una valutazione di tutto quanto potrà emergere”.
L’antica chiesetta di San Bernardino, quasi nascosta tra le case addossate del borgo, è ubicata dentro le mura storiche di Arco e la sua edificazione risale al 1600, il periodo dopo il Concilio di Trento. Rimangono pochi documenti che possano datare pitture o affreschi, quel che è certo è che si tratta di una delle poche chiese in cui si trova, oltre alla statua di S. Bernardino che regge una raffigurazione lignea, anche una statua di Maria bambina, vera rarità e presente in pochissime altri edifici religiosi. “Certo – conclude Ines Ceolin – una volta terminato i sondaggi potremo essere più precisi circa la datazione di quanto sta emergendo dalle pareti, poi è chiaro che la Parrocchia dovrà cercare il finanziamento per portare a termine il restauro completo di tutte le superfici”.
Da quel poco che è emerso dopo le prime valutazioni sembra che l’antica chiesetta possa riservare molte sorprese.


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