Rifacimento piscina di Prabi, Chiara Attoli: “Disinteresse per chi fa sport”

Redazione25/08/20224min
piscina prabi arcoimage

 

Non si placa la polemica tra il Comune di Arco che vuole rifare la piscina a Prabi, ormai obsloeta, e trasformarla in un impianto più ludico e a portata di famiglia, e un gruppo di sportivi che chiede il mantenimento della attuale vasca olimpionica per gli allenamenti degli atleti. A sostegno del comitato spontaneo si è schierata giorni fa anche la campionessa Federica Pellegrini che ha condiviso e sostenuto la causa sui social dopo una lettera a lei indirizzata da una giovane nuotatrice.
Un’altra voce autorevole arriva da Chiara Attoli, allenatrice e istruttrice Finp e Fisdir, ex agonista del Monza Nuoto.
“Vorrei esprimere la mia piena solidarietà – ci scrive Attioli – verso la raccolta firme indetta dal comitato #salviamolapiscinadiprabi per il mantenimento della vasca da 50 metri alla Piscina a Prabi di Arco. Nella provincia di Trento esistono solo 4 vasche olimpioniche (Trento, Rovereto, Molveno e Arco) e smantellare Prabi causerebbe l’abbandono della attività da parte degli atleti che attualmente si adeguano allenandosi tre mesi all’anno in questa outdoor. Noto il totale disinteresse per questa attività mentre, per fare un esempio, ci sono standard di eccellenza in Lombardia come la “Pia Grande” di Monza (MB) o la “Snef Lambrone” di Erba (CO) o la “Monticello Fitness” di Monticello (LC): 3 piscine a caso tra le diverse in cui sono stata socia per anni, strutture comunali al chiuso, con tetto apribile d’estate e Spa per defaticare post allenamento. Sono esempi dai quali potrebbero trarre spunto gli amministratori locali di Arco e Riva del Garda”.
Il Comune di Arco ha intenzione di rifare la piscina di Prabi con una veste dedicata più al divertimento e alle famiglie, vista la vicinanza del campeggio, e quindi fruibile anche dai turisti. Altro conto è un impianto sportivo con una vasca da 50 metri, che potrebbe essere realizza ex-novo in ambito sovraccomunale.
“Quello che chiediamo – prosegue la lettera della allenatrice lombarda – è di riqualificare la vecchia vasca, invece di eliminarla, anche ridimensionandone eventualmente il numero di corsie, dalle 10 attuali a 8, abbinandola eventualmente al progetto che comprende vasche ludiche. Dal progetto del nuovo impianto che ho avuto modo di visionare rilevo alcune pecche: una vasca da 25 metri con solo 4 corsie è un insulto agli atleti di qualsiasi livello, non vedo strutture facilitative adatte agli atleti parolimpici per ingresso in vasca, manca la vasca nuoto controcorrente dato che han ridotto ai minimi termini le corsie allenamento, manca una Spa con saune, bagni turchi e idromassaggio. Inoltre manca la vasca per sub e nuoto syncro, come quella a scopo neonatale o prenatale. Mi sono allenata ed ho allenato, dal 1990 ad oggi, atleti Finp e Fisdir in un centinaio di centri natatori italiani ed esteri oltre che in acque libere, quindi ho discreta cognizione di causa. Il nuoto  – conclude la lettera di Chiara Attoli – è uno degli sport più completi in assoluto e va tutelato, non disincentivato”.

 

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