Ricatto sessuale online, un trentino paga 100 mila Euro: arrestati i tre truffatori
Un cinquantenne trentino, vittima di un ricatto sessuale online, ha consegnato circa 100 mila euro alla donna che lo teneva sotto assedio. L’indagine ha avuto avvio grazie alla collaborazione con lo Sportello Sicurezza nell’ambito del Protocollo Legalità firmato nel luglio scorso.
La Guardia di Finanza di Trento, all’esito di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Trento, ha arrestato, in flagranza del reato di estorsione, E.C. di 41 anni, E.V. di 27 anni e C.L. di 20 anni.
Tutto ha avuto inizio dal web, e precisamente da un sito di incontri on-line, dove una giovane ed attraente donna ha adescato un uomo trentino con cui ha iniziato uno scambio di messaggi, lasciando intendere di nutrire interesse all’avvio di una relazione sentimentale.
Passato un po’ di tempo, dopo averne acquisito la fiducia, ha coinvolto l’uomo in un frenetico scambio di foto in atteggiamenti sessuali espliciti.
Tuttavia, dopo i primi entusiasmi, ecco l’incubo, sotto forma di un ricatto sessuale per evitare la diffusione delle immagini con la conseguente angosciosa della possibile violazione della privacy. La minaccia estorsiva è iniziata nel 2016 ed è consistita in continue e reiterate richieste di denaro (tramite ricariche su PostePay e bonifici bancari indirizzati alla donna con cui la vittima credeva fosse nato un sentimento, sebbene quest’ultima si fosse sempre sottratta agli incontri di persona), in cambio della promessa di non divulgare le foto. Tormentato dal rischio del paventato “scandalo”, il malcapitato trentino ha versato una cifra complessiva di circa 100 mila euro.
Gli estorsori, via via sempre più minacciosi, hanno infine richiesto un ultimo versamento di 8 mila euro in contanti, “Per chiudere la faccenda” e con la promessa di sparire definitivamente.
Sebbene in forte stato di disagio psicologico l’uomo, vittima del ricatto ma stremato anche finanziariamente, ha deciso di confidarsi con lo Sportello Sicurezza di Confcommercio che, subito dopo, lo ha messo in contatto con le Fiamme Gialle trentine.
I membri della banda criminale, convinti di poter estorcere ancora un’ultima tranche di denaro all’uomo, sono giunti a Trento per riscuotere personalmente la somma richiesta e, per nulla appagati, hanno anche preteso il rimborso delle spese di viaggio e la sistemazione in hotel a spese della vittima.
All’incontro previsto per la consegna del contante, in un luogo che i malfattori hanno modificato per ben due volte per timore di una trappola, i militari della Guardia di Finanza, opportunamente dissimulati, hanno atteso il momento della consegna della busta con i soldi. Quindi sono intervenuti procedendo all’arresto degli estorsori in flagranza di reato, ponendo finalmente termine all’incubo che da tempo opprimeva la vittima trentina. La Autorità Giudiziaria di Trento ha convalidato gli arresti e sono state avviate approfondite indagini sui conti correnti bancari e su ogni disponibilità finanziaria dei sodali.
L’atttività investigativa è nata grazie alla Cabina di Regia istituita presso il Comando Regionale della Guardia di Finanza di Trento nell’ambito del Protocollo d’Intesa a tutela dell’economia legale che coinvolge 23 attori istituzionali nazionali e locali, un vero e proprio “patto comune per la sicurezza” che il giorno 9 febbraio, verrà “rafforzato” con la firma di un accordo bilaterale più specifico fra la Guardia di Finanza regionale e la Camera di Commercio di Trento.