Riaccensione Cementificio di Sarche, protesta degli ambientalisti


Manifestazione di protesta nel pomeriggio di venerdì 29 aprile a Sarche da parte del comitato “Salviamo la Valle dei Laghi”, con l’adesione delle associazioni ambientaliste, per ribadire il “NO” alla riaccensione del forno del cementificio. Il sit-in si è svolto nel parcheggio della fabbrica. In questo modo viene riproposta la ferma opposizione che si era un po’ smorzata anche perché Italcementi ha le autorizzazioni necessarie dal punto di vista ambientale per riprendere il ciclo produttivo completo, compresa l’attività di cava, nella produzione del cemento che era stata in parte sospesa dal 2014 per una diversa strategia aziendale della Società che aveva preferito utilizzare il clincher prodotto a Rezzato (Brescia). Rassicurazione erano arrivate anche dagli uffici competenti della Provincia per quello che riguardava i controlli capillari sulle emissioni in atmosfera per mezzo di apposite centraline.
È probabile che il riaccendersi della protesta da parte del Comitato sia derivato dall’inconveniente di qualche giorno fa con l’emissione dal camino del forno di una preoccupante nuvola di smog, un allarme per la verità subito rientrato, ma che ha lasciato quanto meno grosse perplessità.
La manifestazione si è svolta in buon ordine con l’intervento di alcuni esponenti che hanno rimarcato la necessità di fermare l’attività ai fini di uno sviluppo sostenibile economico, con il biodistretto, ma anche naturalistico-ambientale per l’intera valle. Presenti i Carabinieri e la Polizia Locale.
Nel frattempo proseguono gli interventi di ammodernamento all’interno dell’opificio, finanziato per 5 milioni di euro, che dovrebbero garantire anche una sostanziale tutela ambientale.