“Rendere viva la natura morta”, le opere di Ventrone alla Rocca di Riva

Redazione15/04/20224min
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È stata inaugurata la nuova mostra del Mag dedicata a Luciano Ventrone, la prima organizzata dal nuovo Cda presieduto da Vittorio Sgarbi.
A un anno di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta il 13 aprile 2021, sarà dunque il Museo Alto Garda a ricordare Luciano Ventrone, l’artista romano divenuto famoso soprattutto per le iperrealistiche nature morte, con un’attenta mostra monografica realizzata in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni di Roma e la Fondazione Luciano Ventrone – Miranda Gibilisco.
Nel titolo della mostra, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e Lorenzo Zichichi e curata da Marco di Capua “Luciano Ventrone: Kennst du das Land, wo die Citronen blühn? Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?” il richiamo, nei versi della cosiddetta Canzone dell’Italia di Johann Wolfgang von Goethe, a uno dei soggetti maggiormente rappresentati e amati dal pittore e nel contempo così fortemente identificativo dei territori del Garda. Oltre trenta opere sono esposte in quest’occasione, a ridisegnare il percorso compiuto da Ventrone a partire dagli anni Sessanta, ancora studente alla Facoltà di Architettura, che lascerà poi per dedicarsi interamente alla pittura, fino agli ultimi lavori datati 2016 e 2018.
«Volevamo dare un segno inaugurando una mostra prima di Pasqua -ha spiegato il direttore Matteo Rapanà- in tempo per l’arrivo dei turisti stranieri, e abbiamo colto al volo la possibilità che ci si è offerta di portare a Riva del Garda per la prima volta delle opere molto particolari: quelle di Luciano Ventrone, artista contemporaneo molto famoso a livello internazionale».

Il curatore Marco di Capua ha parlato di Ventrone come di un artista alle prese con una personale, intensa e necessaria battaglia: «Una battaglia sul piano del saper fare, del meravigliare e dello stupire. Ricordiamo che la fotografia ha liberato la pittura dalla necessità dell’esattezza, ma la pittura ha anche cercato di battere la fotografia sul piano dell’esattezza, e lo ha fatto con l’iperrealismo. La pittura rende vivo tutto ciò che rappresenta, mentre la fotografia ha un certo rapporto con la morte. I quadri hanno questa potenza incredibile, rendere vivo tutto ciò che è remoto e pareva abbandonato. È su questo terreno che Luciano ha combattuto la sua battaglia, e l’ha vinta. Nel senso che ci ha dato la prova che la pittura possa rendere viva ed eterna la natura morta».
Nel suo intervento il presidente Sgarbi ha confermato che dopo questa mostra, in estate il Mag proporrà i disegni di Michelangelo per la Cappella Sistina, e ha anticipato per l’anno prossimo una esposizione di foto di Sebastião Salgado.
«L’artista -suggerisce Sgarbi- sembra cercare un assoluto, una essenza, una entelechia che, nell’opera, cresce la realtà, non si limita a riprodurla. È di più. Ventrone è il pittore dell’iperbole».
La mostra è aperta alla visita fino al 12 giugno 2022 da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (chiusa il lunedì).

 


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