Qualità dell’acqua in Trentino, la Provincia: Monitoraggio costante e attento”

Redazione05/03/20234min
Acqua

 

Sul tema della qualità delle acque, e in particolare sulla presenza dei composti PFAS, la Provincia autonoma di Trento precisa che, attraverso APPA, il monitoraggio è costante ed attento. Bisogna però fare attenzione a non mescolare i dati: si rischia infatti di fare confusione e di creare solo allarmismo. Ecco allora alcuni elementi che possono chiarire meglio quanto si sta facendo e che intendono fare luce su alcuni dubbi legati all’inchiesta di “Le Monde”.

Primo elemento, sui PFAS APPA è da tempo al lavoro nell’ambito del monitoraggio della qualità delle acque superficiali e sotterrannee. I Settori Qualità Ambientale e Laboratorio di Appa dal 2018 ad oggi hanno raccolto ed analizzato 12 molecole diverse di questi composti su circa 1.600 campioni ufficiali, con risultati trasmessi annualmente nei confronti di ISPRA e quindi delle istituzioni europee. Molti dei risultati esposti dall’inchiesta di Le Monde, derivano proprio da questo flusso dati ufficiale.
Va fatta poi chiarezza sulle modalità di esposizione dei dati, sui livelli di contaminazione e conseguentemente sulle valutazioni di criticità che riguardano il territorio provinciale: ogni specie di PFAS ha propri limiti di concentrazione e non possono essere aggregati per fornire un quadro generale complessivo. Dei PFAS la molecola più preoccupante è il PFOS, rientrante nelle sostanze più pericolose da ridurre prioritariamente secondo le indicazioni date dall’Europa agli Stati membri. Mentre PFOA e altre molecole della stessa famiglia – in ogni caso anche queste attentamente monitorate – hanno limiti molto superiori, di tre o quattro ordini di grandezza rispetto al PFOS. Di qui dunque la prima indicazione di non confondere tra loro le molecole afferenti alla famiglia dei PFAS, non vanno sommati fra di loro perché hanno effetti diversi e sono soggetti a limiti di legge specifici per ciascuna tipologia.
Ci sono poi alcune situazioni territoriali che necessitano di maggior attenzione e che Appa sta seguendo in modo approfondito. Per la zona del Basso Chiese si sta approfondendo la tematica e comunque – in attesa degli esiti degli studi – con la collaborazione degli Enti locali interessati e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari sono attentamente verificate tutte le situazioni di utilizzo delle acque interessate per prevenire qualsiasi potenziale impatto sulla salute dei cittadini.
Anche per quanto riguarda le acque di falda del territorio del Comune di Rovereto sono in corso le fasi autorizzatorie volte a definire i potenziali rischi e conseguentemente gli interventi di bonifica e ripristino delle aree fonte dell’inquinamento, sempre garantendo in queste fasi preliminari la massima attenzione e controllo sulle forme di utilizzazione in atto.
In termini generali va però precisato che a livello di contesto territoriale complessivo non si riscontrano situazioni di criticità o che presentino elementi tali da generare preoccupazione.
Terzo elemento, la trasparenza, che è pienamente garantita. Sono a disposizione del pubblico sul sito internet dedicato e comunque liberamente accessibili da chiunque vi abbia interesse tutti i dati dell’attività di APPA.

 


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