Protonterapia di Trento: 10 anni, 2400 pazienti

Redazione24/10/20243min
Foto di gruppo - Professionisti della Proton w
Professionisti in azione w
Sala con professionista e paziente proton w



 

Era il 22 ottobre del 2014 quando ha preso ufficialmente il via, con il primo paziente trattato, l’attività clinica del Centro di protonterapia di Trento. Un percorso iniziato alla fine del 2014 con il primo paziente adulto e proseguito l’anno successivo con il primo caso pediatrico in Italia trattato con i protoni. Oggi il centro di Trento è una struttura all’avanguardia nella cura dei tumori che ha trattato con i protoni 1.800 adulti e 600 bambini, senza contare l’importante attività di ricerca non solo in campo biomedico pre-clinico, ma anche in campo aerospaziale e dei materiali. Alla presenza dell’assessore alla salute Mario Tonina, del direttore generale di Apss Antonio Ferro e di quanti in questi anni hanno collaborato con il centro di Trento, sono stati illustrati i traguardi raggiunti e le prospettive future dell’unico centro italiano pubblico di protonterapia.

La radioterapia è un pilastro importante del moderno trattamento multidisciplinare dei tumori ed è un elemento essenziale per la guarigione del tumore in oltre il 50% di tutti i pazienti oncologici. La radioterapia avanzata è nata in Trentino più di 70 anni fa, nel 1953, con la prima unità europea di radioterapia al telecobalto a Borgo Valsugana e successivamente a Trento. Il Centro di protonterapia ha ormai 10 anni di servizio clinico nell’ambito della Rete radioterapica del Trentino Alto Adige (Radioterapia oncologica di Trento, Protonterapia di Trento, Radioterapia di Bolzano, che, insieme, forniscono tutti i tipi di radioterapia ad alta tecnologia disponibili) ed è pienamente integrato in tutte le attività oncologiche del Trentino e nelle reti nazionali e internazionali.
Il Centro di protonterapia, unico centro completamente pubblico in Italia, serve i pazienti trentini e altoatesini (circa 20% dell’attività) ed è anche a disposizione, circa il 70% del suo volume di attività, di pazienti provenienti da fuori regione e per il 10% per pazienti internazionali.
Ad oggi, il centro ha trattato più di 2400 pazienti di cui circa il 25% pediatrici, tutti rientranti nelle categorie coperte dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e attualmente autorizzati, per i pazienti provenienti fuori dal Trentino, su base individuale, vista l’attivazione del Nomenclatore Tariffario Nazionale ormai prevista non prima di gennaio 2025.

Diversi primati al livello nazionale e internazionale hanno permesso al centro di diventare uno dei pochi al mondo in grado di eseguire trattamenti in ogni parte del corpo con la massima qualità, in integrazione ottimale con la radioterapia a fotoni e i trattamenti oncologici sistemici.
Questi risultati hanno permesso ad Apss, in uno sforzo di collaborazione tra diverse Unità operative, di entrare in uno studio internazionale potenzialmente in grado di cambiare la pratica per un sottogruppo di pazienti con cancro dell’esofago e di promuovere uno studio multicentrico nazionale sul trattamento delle aritmie cardiache maligne. Entrambi gli studi partiranno all’inizio del 2025.