Protezione civile, così si gestisce il “rischio residuo”

Redazione13/04/20243min
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Confronto e collaborazione sono elementi essenziali per il sistema di Protezione civile del Trentino e le sue Strutture operative. Parte da questo presupposto l’iniziativa del Servizio Bacini montani con il supporto del Servizio Prevenzione rischi e Cue della Provincia che, in collaborazione con la Federazione dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari del Trentino e il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, vuole rafforzare la sinergia e il coordinamento soprattutto in occasione delle allerte meteo e delle situazioni di emergenza ed accrescere la consapevolezza della popolazione trentina in merito alla gestione dei cosiddetti “rischi residui”. Per questo motivo, tredici appuntamenti con cadenza settimanale interesseranno le diverse Unioni distrettuali: il primo appuntamento si è tenuto nei giorni scorsi negli spazi della caserma dei Vigili del fuoco volontari di Avio.

“Il Trentino è caratterizzato da una straordinaria variabilità geologica e morfologica, che è sinonimo di bellezza naturale, ma anche di fragilità” osserva il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che evidenzia come gli elementi di rischio non possano essere azzerati: “Per questo motivo, è fondamentale prendere coscienza delle criticità che caratterizzano i diversi territori e non farsi cogliere alla sprovvista in caso di emergenza, intervenendo in maniera tempestiva e puntuale sulla base degli strumenti a disposizione e delle esperienze pregresse”.

Nel corso di questi incontri, sono invitati a partecipare gli amministratori comunali e in primo luogo i sindaci, in considerazione del loro ruolo di massima autorità di protezione civile locale.
La Protezione civile trentina è caratterizzata da componenti professionali quali il Servizio Bacini montani, il Servizio Prevenzione rischi e Centrale unica per l’emergenza, il Servizio Antincendi e Protezione civile, e da componenti volontarie tra cui spiccano – non solo in ragione del loro numero – i Vigili del fuoco volontari, che possono essere connotati come le prime “sentinelle” dislocate a presidio del territorio e della sicurezza di cittadini e ospiti.
Sul tema della comunicazione dei “rischi residui” s’inserisce l’iniziativa che negli ultimi anni scolastici ha visto la distribuzione a oltre quattromila studenti delle scuole secondarie di primo grado della pubblicazione “Alluvioni a catinelle: meglio anticipare!” che invita non solo gli studenti, ma anche i loro familiari, a interrogarsi sui comportamenti da assumere in caso di allerte o di emergenze alluvionali.

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