PRONTO SOCCORSO: DA APRILE I NUOVI CODICI PER L’ACCESSO
Nuovi codici numerici per il «triage» del Pronto soccorso, il momento d’accoglienza del paziente in cui si valuta la sua condizione clinica attraverso l’attribuzione di una scala di codici che definiscono le priorità assistenziali. Dal 1° aprile gli attuali quattro codici colore (rosso, giallo, verde e bianco) vengono implementati con cinque codici numerici, dal più grave (1) al meno grave (5). Obiettivo principale del passaggio al nuovo sistema a cinque codici è quello di migliorare la presa in carico del paziente e garantire un sistema di triage uniforme a livello nazionale. Tutto ciò secondo quanto indicato dal Ministero della salute nelle Linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero del 2019. Il nuovo sistema di codifica passa quindi dagli attuali quattro codici di triage a un sistema a cinque codici di priorità e tempi di attesa omogeneo su tutto il territorio nazionale. I nuovi codici previsti sono codice rosso (1), codice arancione (2), codice azzurro (3), codice verde (4) e codice bianco (5).
Il progressivo aumento delle persone che accedono in modo non programmato al Pronto soccorso, con una domanda sempre crescente di prestazioni sanitarie, ha reso necessario ridefinire le modalità organizzative utili ad identificare le priorità di accesso alla visita medica. L’assegnazione del codici di priorità in Pronto soccorso è l’esito di una valutazione infermieristica formulata nell’ambito dell’attività di triage ed è basata sugli elementi rilevati nella fase di valutazione del paziente.
Nel ridefinire la funzione di triage le nuove Linee di indirizzo nazionali hanno infatti come principale obiettivo quello di migliorare la presa in carico del paziente e l’inizio del trattamento urgente. Obiettivo è anche quello di garantire un sistema di triage infermieristico uniforme su tutto il territorio nazionale, orientato ai nuovi bisogni di salute della popolazione e in linea con le evidenze scientifiche internazionali più recenti, che risponda alle attuali esigenze dei contesti operativi, nel rispetto della sicurezza delle cure e con un’attenzione particolare nei riguardi dei soggetti portatori di fragilità psicosociale, così da attuare un corretto approccio valutativo e realizzare, già dall’inizio del percorso di cura, un’adeguata presa in carico della persona.