Pregasina, no al parcheggio: per gli ambientalisti meglio un minibus elettrico
Contro l’ipotesi di un nuovo parcheggio a Pregasina si schiera il Comitato Salvaguardia Area Lago, che boccia senza mezze misure i progetti avanzati dalla giunta comunale di Riva del Garda, proponendo alternative meno cementificatorie e più in sintonia con la salvaguardia dell’ambiente e di quel delicato habitat in particolare: «Favorire l’accesso alle automobili – si legge in un comunicato – con parcheggi di assestamento, che sarebbero comunque limitati, data la delicatezza del territorio e del poco spazio disponibile, sembra una scelta poco opportuna. Questa scelta non apporterebbe alcun valore aggiunto, né economico né paesaggistico, ma, anzi, potrebbe svalorizzare questo borgo, relegandolo a periferia urbana». Le alternative, secondo gli ambientalisti che si oppongono alle grandi opere nella frazione, ci sono, basta guardarsi intorno per prendere ispirazione: ad esempio Chamois, in Val d’Aosta, raggiungibile solo a piedi, in bici o in funivia; oppure la piccola area sciistica altoatesina di Monte San Vigilio, raggiungibile esclusivamente in funivia da Lana; o ancora Plan, in Val Passiria, completamente chiuso al traffico e servito da un trenino su gomma che collega case e alberghi agli impianti sciistici; oppure l’Aletsch Arena, nel Vallese, dove si sale solo in funivia. La soluzione più adeguata per risolvere il problema sarebbe per gli attivisti del Comitato quella di istituire un servizio navetta Pregasina-Riva del Garda tramite un minibus elettrico: 150 persone al giorno nella frazione comportano la presenza di almeno un centinaio di automobili, a scapito della qualità territoriale e paesaggistica; le stesse persone potrebbero essere portate in quattro viaggi di pullmino, con costi che andrebbero ad assorbirsi grazie alle tariffe dei biglietti. Di contro la realizzazione di un parcheggio in quell’area comporterebbe un investimento particolarmente corposo: «E’ evidente che la scelta del parcheggio è completamente illogica, soprattutto per il limitato nuovo apporto di presenze turistiche a vario titolo a fronte di una già notevole presenza di biker. Indotto che sarebbe ben più corposo e sostenibile se supportato da un semplice minibus elettrico. Pregasina, quindi, può essere un inizio di cambio di rotta e non la riproposizione ormai superata di fruizione del territorio solo con il mezzo privato. Sarebbe anche un’occasione per potenziare la mobilità pubblica anche per gli stessi residenti».