POSTE DI TORBOLE, UN ANNO E DIECI MESI PER APPROPRIAZIONE INDEBITA
La pena (sospesa per la condizionale) è stata comminata alla ex direttrice dell’ufficio postale di Torbole la quale, senza mai chiarire del tutto cosa fosse accaduto, è stata dichiarata colpevole di appropriazione indebita di una somma pari ad oltre diecimila euro. Un furto diretto? O il tentativo di coprire un qualche ammanco? Questo non è stato chiarito in sede di processo, tuttavia la sentenza è andata in giudicato. Il tutto era partito da un controllo effettuato dalle Poste la mattina del 6 maggio 2016, controllo dal quale era emerso l’ammanco di tale cifra poi logicamente contestata dalla direzione centrale di Poste italiane. In cassa, insomma, non c’erano contanti corrispondenti a quanto, invece, registrato la sera alla chiusura degli sportelli, da qui la segnalazione alla centrale dell’ammanco pari esattamente a 10.575,64 euro. Chiamata a chiarire il perché la direttrice non è stata in grado di fornire una spiegazione convincente e, soprattutto plausibile, da qui le indagini e la condanna dell’ex direttrice alla pena, come detto, sospesa per condizionale. Pena “aggravata” anche dal fatto di aver probabilmente tentato di “coprire” l’ammanco chiedendo ad una cliente di recarsi alle Poste di Torbole col suo libretto di risparmio dal quale la donna avrebbe voluto prelevare la somma ovviare al tutto.