Posata a Riva la prima Pietra d’inciampo in ricordo dei Martiri

Redazione16/01/20234min
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Grandissima partecipazione, nel primo pomeriggio di lunedì 16 gennaio, alla cerimonia di posa delle pietre d’inciampo a Riva del Garda. La cerimonia, causa la pioggia, si è tenuta in forma parziale: è stata posata, infatti, solo la prima delle otto pietre d’inciampo, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Le altre saranno posate a breve: in viale Carducci per Eugenio Impera, in viale Pernici per Antonio Gambaretto, in viale Martiri del 28 Giugno per Enrico Meroni e Augusto Betta, in viale Pernici per Gastone Franchetti e via del Marocco per Vincenzo Cicala e Antonio Bosco. I primi sei sono “Martiri del 28 giugno 1944”, ovvero componenti della Resistenza trentina che furono giustiziati sommariamente nel corso di una feroce operazione di polizia condotta dai tedeschi contro il movimento di Resistenza trentino. Gli ultimi due sono un deportato nel Lager di Mauthausen, Vincenzo Cicala, e un membro della Resistenza, Antonio Bosco, disertore della Flack (antiaerea nazista).

Alla cerimonia hanno preso parte per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e parte della Giunta municipale, il segretario generale reggente Anna Cattoi e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha ideato le pietre d’inciampo, e per la Provincia autonoma di Trento l’assessore alla cultura Mirko Bisesti. E ancora, numerosi sindaci e amministratori dell’Alto Garda, di altre zone del Trentino, e gli ex sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, Claudio Molinari e Enzo Bassetti. Presente anche Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, il paese in provincia di Perugia dove nacque Vincenzo Cicala, cui è dedicata una delle pietre d’inciampo.

Come ha spiegato il direttore del Mag Matteo Rapanà, le pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda sono l’esito di un processo di partecipazione chiamato “Bilancio partecipato”, con il quale la cittadinanza ha potuto proporre interventi e iniziative di interesse collettivo, che sono state poi sottoposte a una votazione online. Nel 2018 il progetto più apprezzato è stato quello delle pietre d’inciampo, proposto dalla sezione locale dell’Anpi da un’idea di Tiziano Grottolo.

Il progetto “Posa di pietre di inciampo nel territorio comunale di Riva del Garda” è stato coordinato dal Museo Alto Garda in collaborazione con l’Anpi Alto Garda e Ledro e con il Laboratorio di Storia di Rovereto. La ricerca, condotta da Novella Volani, ha permesso di individuare i nominativi delle persone a cui, secondo il protocollo stabilito da Gunter Demnig, è possibile dedicare le pietre d’inciampo e i luoghi in cui posizionarle.

La cerimonia si è conclusa con la posa, da parte dello stesso Gunter Demnig, della pietra d’inciampo che ricorda Remo Ballardini, nei pressi del luogo dove lavorava al momento dell’arresto.

 


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