Piani di accumulo: la Provincia sostiene le famiglie che risparmiano per mandare i figli all’università
Prosegue il programma speciale Piani di accumulo messo a punto dall’assessorato all’Università e ricerca della Provincia – retto dall’assessora Sara Ferrari – a favore delle famiglie che nei prossimi anni iscriveranno i figli all’università. L’obiettivo è incoraggiarle a creare un risparmio che consentirà loro di sostenere più agevolmente le spese, quando sarà il momento; la Provincia vi aggiungerà un contributo che può arrivare a raddoppiare quanto accantonato dalla famiglia. L’importo è calcolato su base annua: la cifra minima è pari a 600 euro all’anno per un periodo di accumulo di 5 anni
La scadenza per il primo versamento è il 31 agosto.
Il contributo provinciale intende incentivare il risparmio delle famiglie, ovvero la promozione di un accumulo finanziario negli anni precedenti l’iscrizione del giovane all’università o agli studi post-diploma (tecnici superiori, Conservatorio e Accademia delle Belle Arti). A certe condizioni – in particolare economiche – la Provincia erogherà un sostegno integrativo a quanto messo da parte dalla famiglia. L’importo è calcolato su base annua: minimo 600 euro all’anno per un periodo di accumulo di 5 anni, che diventano 750 per 4 anni o 1000 per 3 anni; lo stesso dicasi per il versamento massimo, rispettivamente di 1200, 1500 o 2000 euro.
Le famiglie o gli studenti dovranno certificare di aver effettuato un accumulo di capitale con le seguenti caratteristiche:
a) piano di accumulo di capitale, libretto di risparmio, conto corrente dedicato, conto di solo deposito, intestati al minore o anche al genitore: in tutti i casi il prodotto deve avere specifica destinazione per il finanziamento di spese per gli studi di formazione terziaria accademica e non accademica. Le famiglie sceglieranno il prodotto che più si adatta alle proprie esigenze (sulla base dalla propria propensione al rischio, delle modalità dei versamenti) che sarà aperto presso istituti di credito, istituti previdenziali, anche di natura territoriale, compagnie assicurative, Poste ed altre realtà;
b) versamenti periodici rendicontabili per la durata di 5 anni. Saranno ritenuti ammissibili anche i versamenti effettuati in 3 e 4 anni purché si raggiungano i limiti indicati al successivo punto c);
c) l’importo riconoscibile complessivo va da un minimo di euro 3.000 ad un massimo di euro 6.000 accumulabili in 3, 4 o 5 anni. L’importo minimo e massimo per ciascun anno di accumulo è il seguente:
d) i versamenti possono essere effettuati anche in forma cumulata durante l’anno;
e) la verifica della consistenza del capitale su ciascun anno del periodo di accumulo viene effettuata considerando il periodo dal 1 settembre al 31 agosto;
f) ai fini del calcolo del contributo provinciale vengono considerati gli importi versati, non considerando eventuali interessi maturati o le spese di gestione dello strumento finanziario prescelto;
g) in caso di prodotti che permettano il prelievo di denaro, al fine del mantenimento del diritto al contributo provinciale, lo stesso è consentito per una sola volta all’anno e per una quota pari al 20% dell’accumulato; l’importo deve essere reintegrato entro l’anno (entro il 31/08);
h) l’istituto bancario/postale/assicurativo dovrà dichiarare formalmente i versamenti annuali medi e la giacenza media annuale del capitale accumulato.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Provincia autonoma di Trento:
http://www.provincia.tn.it/investiamosudilor