Periti industriali, Spinelli: “Ricambio generazionale a rischio, serve attrarre i giovani”.

Redazione28/09/20253min
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“Costruire una laurea professionalizzante sul nostro territorio, viste le dimensioni, risulta difficile in termini di sostenibilità, ma possiamo lavorare insieme per individuare soluzioni alternative che generino crediti formativi e percorsi certificati equivalenti. L’autonomia può e deve essere messa a servizio di questo obiettivo”.
È con queste parole che il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli si è rivolto all’assemblea dei periti industriali del Trentino.

 

 

“Come altre categorie, anche la vostra sta vivendo una fase di invecchiamento, mentre i giovani guardano con crescente disincanto all’ingresso nelle attività professionali – ha continuato Spinelli – Questo è un rischio per tutti. La vostra professione, in particolare, ha dovuto affrontare il passaggio all’obbligo della laurea triennale o professionalizzante per l’iscrizione, una trasformazione che incide sulla capacità di attrarre nuovi iscritti. Viviamo in un contesto in cui l’innovazione corre veloce e ci impone una formazione continua, che però sottrae tempo prezioso al lavoro quotidiano. Per questo diventa fondamentale ragionare su forme di aggregazione e collaborazione tra professionisti, così da sopperire anche alla scarsità di risorse umane e organizzative che molti studi oggi vivono”.

Spinelli ha poi sottolineato come il valore delle professioni risieda nella capacità di leggere il mondo reale e di trasferirne le istanze all’interno delle istituzioni e della politica, riconoscendo nei professionisti la fonte primaria di tali competenze. Ha evidenziato, tuttavia, come oggi l’attività professionale sia sempre più difficile, non solo a causa del peso della burocrazia e dei numerosi adempimenti che finiscono per rallentare e indebolire il lavoro, ma anche per l’accesso più complesso alla professione, che richiede percorsi formativi sempre più impegnativi.

Una risposta alle richieste avanzate dal presidente del Collegio dei Periti Industriali di Trento Gabriele Cassietti che sui quotidiani locali aveva proposto un diverso approccio all’ascolto da parte della Provincia, una maggiore capacità di raccogliere e condividere le proposte e iniziative della categoria.

Presente all’assemblea anche il presidente del Consiglio provinciale di Trento Claudio Soini che ha ricordato come “i periti industriali dovrebbero essere maggiormente coinvolti nei tavoli istituzionali e di lavoro. È fondamentale avere non solo il punto di vista di ingegneri, architetti o laureati, ma anche quello dei diplomati: i periti possono dare un contributo concreto in molti ambiti della nostra società”.
“Dal 1946 il Trentino ha saputo autogovernarsi con buone politiche e investimenti lungimiranti, diventando un modello di eccellenza – ha sottolineato Soini – dobbiamo continuare su questa strada, migliorando dove serve e valorizzando l’impegno di tutti i trentini. In questo percorso un ruolo importante lo hanno anche i periti industriali, che rappresentano da sempre un fiore all’occhiello delle professioni tecniche”.