Pavimenti antichi e vecchie cisterne, lavori a rilento per il nuovo Palacongressi

Claudio Chiarani25/05/20212min
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I lavori d’ampliamento del Palazzo dei Congressi di Riva del Garda, che si muovono tra mille critiche per le note vicende legate all’altezza della torre scenica e altro, hanno subito un rallentamento a causa del ritrovamento di vecchie cisterne adibite a deposito di gasolio (una delle sei aveva ancora il contenuto) che probabilmente servivano per il rifornimento delle corriere nella vicina ex stazione.
I potenti mezzi della ditta Zampedri hanno messo in luce anche massi di grandi dimensioni per circa ventimila metri cubi complessivi, un pavimento risalente molto probabilmente ad epoca romana a pochi metri dal lago di Garda (la nostra zona riserva molte sorprese di quell’epoca).


Sta di fatto che i lavori sono fermi e si parla di circa quattro mesi necessari alle analisi propedeutiche alla loro prosecuzione. Michele Maistri, direttore generale della Patrimonio del Trentino si è espresso di conseguenza verso una revisione generale delle modalità di scavo e la sua cinturazione. Se le sei cisterne di gasolio sono già state rimosse, sono i grandi massi ritrovati in loco che danno da pensare, massi “ciclopici” è stato detto dallo stesso Maistri, che le analisi prima dello scavo non avevano evidenziato, come neanche negli anni ’70 quando venne edificato il Palazzo dei Congressi e poi l’annesso Palameeting.
La Soprintendenza ha preso visione del pavimento risalente all’epoca romana rinvenuto durante gli scavi. Cisterne e gasolio sono già stati tolti ma c’è anche presenza anche di carbone in notevole quantità. Insomma, un rallentamento non previsto dalla tabella di marcia che non giova sicuramente alla prosecuzione dei lavori con celerità per i nuovi spazi riqualificati che saranno offerti al mondo fieristico o congressuale.