Passerelle pedonali sul ponte di Arco, il vicesindaco: “Ecco perché non ci sono ancora”

Il dibattito sulle nuove passerelle ciclopedonali del ponte storico di Arco torna al centro dell’attenzione pubblica. Un’opera attesa da anni, che rappresenta il principale accesso a est della “Città delle Palme” e che, proprio per questo, suscita preoccupazioni e sollecitazioni da parte della cittadinanza. A intervenire è il vicesindaco e assessore con delega a viabilità e mobilità, Marco Piantoni, che ha ricostruito in modo puntuale l’iter progettuale, rispondendo alle critiche sull’operato della nuova amministrazione.
Un progetto fermo da anni
Piantoni definisce «paradossale» l’accusa di inattività rivolta all’attuale giunta guidata dalla sindaca Arianna Fiorio. «La situazione più interessante, se non paradossale, emerge quando si accusa la nuova amministrazione di mancanza di iniziativa, come nel caso della passerella al ponte sulla Sarca. Qui lo zelo di chi ha amministrato nel recente passato si scontra con un’impietosa realtà», afferma il vicesindaco.
La passerella lato monte era stata posata negli anni ’90. Nel 2017, constatata la sua vetustà, si era intervenuti con un tavolato ligneo su putrelle per allungarne la vita utile, ma il progetto definitivo avviato in quegli anni «non ha avuto sbocco pratico». In altre parole, pur nella consapevolezza della necessità di un intervento, non si arrivò a una soluzione concreta.
Dal degrado alla chiusura del 2024
Il tempo trascorso senza decisioni ha aggravato la situazione. Dopo il censimento nazionale sullo stato di conservazione dei ponti avviato in seguito alla tragedia del ponte Morandi, nel 2024 la passerella è stata oggetto di una verifica che ha confermato un degrado strutturale crescente.
Nel luglio dello stesso anno la dirigenza tecnica del Comune ha disposto la chiusura al transito ciclo-pedonale per ragioni di pubblica incolumità. In attesa di una soluzione definitiva, è stato installato un attraversamento provvisorio, che comporta un costo di 20.000 euro ogni sei mesi e che, sottolinea Piantoni, «deturpa paesaggisticamente la cartolina di ingresso ad Arco».
I passaggi autorizzativi e i nuovi tempi tecnici
La fase progettuale è ripartita nell’ottobre 2024 con le richieste di parere alla Commissione provinciale per le costruzioni (CPC), che ha dato il via libera solo il 9 aprile 2025, dopo tre tentativi. Parallelamente, è stato richiesto il parere al Servizio Bacini Montani, ottenuto il 28 luglio 2025.
Il vicesindaco precisa che l’amministrazione insediata da pochi mesi «non ha modificato il progetto preliminare per non rischiare ulteriori ritardi, considerata la delicatezza della situazione». Attualmente la progettazione è in fase di PFTE (Progetto di fattibilità tecnico-economica).
Gli step ancora da completare
La strada verso la realizzazione definitiva resta lunga. Mancano infatti:
i pareri dei gestori dei sottoservizi,
le valutazioni sui soggetti interessati dalle modifiche alla viabilità (una corsia dovrà essere occupata in modo permanente),
la verifica del PFTE,
la redazione del progetto esecutivo e la sua verifica,
infine il bando di gara e l’aggiudicazione dei lavori.
Un’opera strategica per Arco
Il tema della passerella non è dunque soltanto una questione tecnica, ma anche simbolica e politica. Riguarda infatti l’immagine stessa di Arco e la funzionalità di un accesso strategico alla città. La comunità, i commercianti e gli operatori turistici attendono una soluzione stabile, mentre la nuova amministrazione si trova a gestire un’eredità complessa e scandita da iter burocratici inevitabilmente lunghi.
Come ha ricordato Piantoni, «dopo sette anni di attese e rinvii, ora la priorità è portare a termine un percorso che garantisca sicurezza e qualità, senza ulteriori perdite di tempo».
(n.f.)