Parco Miralago, il futuro secondo gli ambientalisti

Claudio Chiarani06/10/20224min
COLONIA MIRALAGO RIVA DSC6546

 

Quali prospettive per il Parco urbano di Riva del Garda? Se le chiedono, anzi le propongono il “Comitato Salvaguardia area lago”, l’associazione “Riccardo Pinter” e il “WWF Trentino” col sostegno del “Comitato Salvaguardia Olivaia”, l’associazione “Rotte Inverse”, il “Comitato sviluppo sostenibile” del Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, la “Mnemoteca del Basso Sarca” e l’associazione “Amici della terra”.
“Una proposta possibile – scrivono i relatori del documento inviatoci da Maria Elisabetta Montagni, la presidente del Comitato SAL – aperta al confronto e al contributo di soggetti ed Enti o associazioni ma chiunque sia interessato e disposto a mettere in campo idee ed energie per la salvaguardia e la valorizzazione del Compendio Miralago”.
Con un’ampia premessa sul parco “gioiello ambientale e scrigno di storia, cultura e identità della città di Riva del Garda” secondo il Comitato l’area potrebbe diventare uno strumento fondamentale per l’esercizio della cittadinanza per conoscere un luogo speciale e farne luogo di apprendimento. Nel documento si prendono in esame le ipotesi per una rinascita articolata in due distinte fasi: nella prima i firmatari prevedono di realizzare entro breve tempo quegli interventi urgenti e prioritari atti al recupero e miglioramento dell’aspetto botanico del parco, ma anche dell’aspetto legato alla storia del compendio in sinergia ovviamente con la Patrimonio del Trentino, proprietaria del parco e degli immobili noti, appunto, come ex colonia Miralago, “coinvolgendo” Comune, Soprintendenza ai Beni Culturali, il SOVA (Servizio Opere e Valorizzazione Ambientale), l’assessorato all’Istruzione e alla Cultura e quello dell’Urbanistica.
In una seconda fase, che potrebbe estinguersi nel medio periodo (convenzionalmente cinque anni), e per lotti d’interventi, si andrebbe al recupero edilizio e funzionale degli edifici esistenti, partendo da quello principale legato all’ex Sanatorio Von Hartungen ed ex Colonia infantile.
Nel documento seguono una serie di proposte tra cui la destinazione del parco a verde pubblico, il restauro e conservazione degli edifici con caratteristiche storiche, la cancellazione dal catasto delle volumetrie eventualmente abbattute, un accesso esclusivo pedonale o con mezzi elettrici, l’installazione di pannelli identificativi delle specie arboree, il ripristino dei vialetti come in origine, l’apertura permanente della chiesetta sconsacrata, l’istituzione di un Parco letterario, rendere visibili i manufatti della Grande Guerra ivi esistenti e la collaborazione col MAG per spazi dedicati alla storia.
Sollecitata, inoltre, una collaborazione con la Fraglia della Vela al fine di creare un Centro dedicato alla cultura e agli sport velici. Una proposta “corposa” corredata da planimetrie e che prevede anche la collaborazione con soggetti privati ai fini della sostenibilità economica della conservazione e utilizzo degli impianti. Tra l’altro quella di estendere ad un’Università, Istituto di Ricerca o Museo della Medicina che sia l’opportunità di aprire una sezione dedicata alle cure naturalistiche. Inoltre, spazi dedicati allo studio e conoscenza del lago, ma connettendo il tutto alla rete dei Parchi dell’Alto Garda e di tutto il lago.

 

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