Parco e parcheggio”Libertà” di Riva, l’ex sindaca Santi: “Realizzati per il bene della città”

Un parco nuovo, un parcheggio sotterraneo e un luogo urbano restituito alla città con un volto completamente rinnovato. Il progetto del “Parco della Libertà”, sorto sull’area dell’ex cimitero di Riva del Garda, non è soltanto una delle opere più visibili del recente passato amministrativo, ma anche un segno concreto di trasformazione urbana. Nei giorni scorsi, a camminare tra i vialetti appena realizzati è stata Cristina Santi, sindaco di Riva del Garda fino all’aprile 2025, che ha voluto condividere pubblicamente l’emozione legata a questo intervento.
“Passeggiare in questo splendido parco con sottostante parcheggio è una grande emozione per me – ha scritto Santi in un post su Facebook – Un’opera fortemente voluta dall’Amministrazione che ho avuto l’onore di guidare, realizzata in tempi da record con fondi PNRR”.
Un progetto nato tra le tensioni politiche
Il parcheggio ipogeo e il parco soprastante sono stati tra i progetti più ambiziosi (e controversi) della giunta Santi. Ottenere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), seguire gli iter burocratici, portare a termine i lavori nei tempi imposti dal bando: tutto è avvenuto in un clima politico non semplice, segnato da forti contrasti con l’opposizione.
Cristina Santi non lo nasconde, anzi lo rivendica con orgoglio: “L’opera è stata fortemente osteggiata dall’allora minoranza, con tentativi di boicottaggio su tutti i fronti, a volte persino goffi”. Eppure, il progetto è andato avanti. A sostenerlo, oltre alla guida politica, una squadra di tecnici e amministratori, tra cui l’assessore alle opere pubbliche Pietro Matteotti, descritto come “burbero e spigoloso, ma l’assessore del fare”.
Tempi record e una promessa mantenuta
Il cantiere, partito tra le perplessità e le forti proteste di una parte della cittadinanza rivana e l’attenzione della politica locale, è stato completato nei tempi previsti per ottenere i finanziamenti europei. Un aspetto sottolineato anche dalla ex sindaco, che ha ricordato la telefonata ricevuta dall’allora ministro Giovannini, i numerosi viaggi a Roma e la visita del vice ministro Alessandro Morelli, “il quale aveva promesso che, se avessimo rispettato i tempi, sarebbe venuto a Riva del Garda. E così è stato”.
Il significato di un’opera pubblica
Oggi, il “Parco della Libertà” si presenta come uno spazio verde ordinato, moderno, funzionale, sopra un parcheggio strategico che punta a decongestionare la zona centrale della città. Un doppio livello – sotterraneo e paesaggistico – che, nelle intenzioni originarie, doveva tenere insieme la mobilità urbana e il recupero di uno spazio di memoria.
Ma c’è anche un messaggio politico e civile nelle parole dell’ex sindaca: “Le opere belle, realizzate per il bene della città, non hanno colore politico. Dovremmo esserne tutti felici, perché il beneficio è per ognuno di noi”. Il riferimento è anche al fatto che l’opera non sia stata ancora inaugurata ufficialmente dalla nuova amministrazione, che però – conclude Santi – “eredita 34 milioni di avanzo: mi auguro che possano realizzare altri interventi altrettanto belli e funzionali”.
Un augurio di futuro condiviso
Non c’è rancore nelle parole dell’ex sindaco, ma piuttosto un desiderio di continuità: “Mi piacerebbe rincontrare qui tutti i componenti della mia giunta, insieme, per ripartire dalle cose che ci hanno uniti e di cui possiamo andare fieri”.
Il parco dell’ex cimitero è ora uno spazio aperto, accessibile, attraversabile. Un luogo in cui la città può camminare, in senso fisico e simbolico. E forse, tra alberi giovani e panchine nuove, si può anche ricucire un filo tra amministrazioni diverse, storie opposte, ma una stessa comunità.
(n.f.)