Parcheggio interrato all’ex cimitero di Riva, finanziamento da Roma?
Il Governo Conte aveva varato il 21 gennaio scorso il “Decreto Rigenerazione”, ossia la possibilità per i Comuni italiani di ottenere i finanziamenti per opere di rigenerazione urbana volte alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale al fine di migliorare la qualità del decoro urbano. In questo contesto l’assessore Pietro Matteotti e il sindaco Cristina Santi hanno fatto la loro, scelta, mandando a Roma la richiesta del finanziamento per il previsto parcheggio interrato da 250 stalli sotto l’area dell’ex cimitero di Riva del Garda. Opera, va detto, contestatissima da diverse associazioni ambientaliste, tra cui il Comitato “Assemblea Parco della Libertà.” Il Decreto assegna cinque milioni di euro entro il 2021 per i comuni che abbiano oltre 15.000 abitanti e fino a 49.999, 10 milioni da 50.000 a 100 mila abitanti, 20 milioni di euro per i comuni più grandi, i capoluoghi di provincia o le grandi metropoli urbane. Ritenuta opera prioritaria, il parcheggio all’ex cimitero ora attende la risposta del Ministero, ma se fosse negativa l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Matteotti ha detto che “i soldi ce li metteremo noi.” Arco, invece, ha scelto di presentare domanda di contributo per cinque diversi interventi: nuova pavimentazione a Bolognano, Moletta e Grotta, il tratto di pista ciclabile Arcese-Aquafil e la sistemazione della strada che sale al castello di Arco finalizzata all’impegno con un mezzo elettrico dei visitatori. Un tre milioni di euro, centesimo più centesimo meno quello che Arco ha chiesto. A fine agosto Roma stilerà la graduatoria degli interventi finanziabili, ma anche Arco come Riva, in caso contrario ha già pronto il denaro per realizzare l’adeguamento della strada per il castello e la ciclabile, dirottando eventualmente i fondi che arriveranno su altre opere. Tutto questo ha portato al momentaneo “congelamento” del progetto di mobilità urbana tra Arco e Riva (si parla di circa venti milioni di euro), visto che lo stesso per poter essere portato a termine necessita della contemplazione degli strumenti urbanistici dei due Comuni. Ma non è abbandonato fanno sapere le due amministrazioni, è solamente accantonato perché i tempi tecnici per aver potuto presentare questa domanda non c’erano. Il termine, infatti, scadeva venerdì 4 giugno.