OTTOBRE: “500 POSTI DI LAVORO DA DIFENDERE NELL’ALTO GARDA”

La nota è dell’onorevole Mauro Ottobre, che lancia un’accusa alla Provincia di Trento in questo senso: “Depotenziare Arco è drammatico”. Dibattiti, serate a tema, manifestazioni finora non hanno risolto nulla, o, meglio, si sono scontrate con la volontà dell’assessore provinciale Zeni di togliere, pezzettino dopo pezzettino, il ruolo che il nosocomio arcense, le guardie mediche e le strutture private rivestono nel Garda trentino.
Una strategia, secondo il deputato arcense che mira proprio a togliere alla sanità locale dell’Altogarda un suo preciso ruolo anche in ambito occupazionale, calcolato appunto in circa 500 posti di lavoro in meno. Un danno per la comunità notevole. Inutile, sempre secondo l’onorevole Ottobre, scrivere ora all’assessore Zeni, visto che la Provincia non vuol sentire ragioni e che ormai è tardi. Si doveva, infatti, impugnare la delibera del 4 luglio 2017 davanti al Tribunale Amministrativo Regionale se si voleva ottenere qualcosa, spiega Ottobre e che manca, di fatto, una Legge provinciale che tuteli il patrimonio storico, economico e culturale dell’Altogarda, con particolare attenzione ad Arco, città luogo di “cura e soggiorno” vanto che fu dell’Impero Austro ungarico.
Ottobre conclude le sue dichiarazioni ricordando che appena pochi giorni fa, era il 4 marzo, l’assessore provinciale Zeni aveva detto che l’ospedale ospiterà posti letto per le sole cure intermedie, in altre parole l’assistenza post operatoria e recupero prima del rientro dell’assistito a casa propria. Dichiarazioni che suonano come il voler eliminare anche la riabilitazione motoria intensiva, fatto peraltro ampiamente dimostrato in questi ultimi periodi.