Operazione Gasoline: 10 arresti per contrabbando di carburante
All’alba di martedì 15 ottobre si è conclusa un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, che ha delegato alla Polizia di Stato e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli l’esecuzione di 10 misure cautelari personali, di cui 6 in regime di detenzione in carcere e 4 di arresti domiciliari, a carico di altrettanti individui, 7 italiani, residenti in provincia di Roma, Latina e Salerno, e 3 stranieri, due di nazionalità polacca ed uno rumena, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’accise sui carburanti impiegati per alimentare veicoli industriali. Inoltre è stato disposto dall’Autorità giudiziaria il sequestro di due depositi, situati a Latina, ove stato accertato venisse stoccato il carburante. Inoltre nel corso delle perquisizioni, effettuate in concomitanza con l’esecuzione delle citate misure restrittive la libertà personale degli indagati, sono stati sequestrati: 2 Motocicli, 5 Autocarri, 3 Semirimorchi, 7 Autovetture ,1 Camper, 55.000 euro in contanti, 18 Rolex, 83.000 litri di carburante, 2 depositi petroliferi di cui uno abusivo, 1 villa (abusiva), 8 anelli in oro con pietre preziose e 2 braccialetti sempre in oro.
Nel medesimo contesto d’indagine la Procura della Repubblica di Trento ha altresì delegato la Guardia di Finanza dello stesso capoluogo trentino al sequestro dei conti corrente degli indagati e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al sequestro dei conti correnti delle società indagate.
Le attività investigative sono scaturite da un controllo in area di servizio da parte di una pattugli della Polizia Stradale di un semirimorchio polacco, trasportante cisterne vuote.
Le indagini delegate portate avanti dalla Polizia di Stato, segnatamente la Squadra Mobile della Questura di Trento ed il Compartimento Polizia Stradale “Trentino Alto-Adige”, hanno scoperto l’esistenza di un complesso sistema fraudolento, in grado di trasferire in Italia dall’estero (Polonia) combustibile (diesel), eludendo il pagamento delle accise, attestando falsamente sulla documentazione di trasporto che non si trattasse di carburante per autotrazione. È stato stimato nel corso delle indagini, durate circa 8 mesi dal mese di settembre 2018 fino a maggio 2019, che il mancato guadagno per l’erario sia stato di circa 1 milione di euro.
Il sistema messo in opera dall’associazione criminale disarticolata all’alba di oggi, prevedeva l’acquisto nell’est Europa del combustibile, successivamente fatto poi entrare in Italia senza il dovuto pagamento attraverso la creazione di falsi documenti di trasporto, in cui si attestava che fosse prodotto lubrificante in transito in Italia con destinazione Malta e quindi non sottoposto al pagamento dell’imposta di consumo nello Stato italiano.
Una volta giunto in Italia il carburante veniva trasportato in un deposito temporaneo a Latina presso una società riconducibile ad uno degli indagati. Successivamente veicolato verso la destinazione finale, ovvero un altro deposito sempre nei dintorni del capoluogo pontino, per essere commercializzato.