Nuovo Lungolago di Riva, la Variante 13 bis non piace alla Provincia

Claudio Chiarani09/09/20233min
riva nunes fascialago-03

 

Se per le varie Associazioni ambientaliste metter mano alla riqualificazione del lungolago di Riva come previsto, appunto, nella Variante “13 bis” era sbagliato, ora arriva anche la contrarietà della Provincia per bocca del vicepresidente Mario Tonina il quale, rispondendo all’interrogazione della consigliera provinciale di Europa Verde Lucia Coppola, dice sostanzialmente le stesse cose degli ambientalisti. La lunga e precisa risposta di Tonina si sofferma sul fatto che modificare la linea di costa, così come propone l’archistar Nunes, è cosa da analizzare con molta attenzione (spostare verso l’interno il lago da 10 a 40 metri), in primis perché la pendenza della riva dovuta al precedente rifacimento eseguito a fine anni ’80 fa riflettere su ciò che si andrebbe a modificare, ossia una zona in cui vivono piante e organismi per i quali si andrebbe ad alterare il loro ciclo vitale. Dunque, per Tonina il lungolago di Riva ha bisogno d’altro, non d’alterarne la fisionomia come il piano di Nunes prevede. Il vicepresidente, inoltre, ha affermato che il depuratore ubicato oggi a Porto San Nicolò andrà dismesso entro la fine del 2025, ciò nonostante rispetti i limiti previsti dalla Legge per lo scarico. Il “surplus” è deviato verso l’altro depuratore, l’Arena (a nord delle Cartiere del Garda), il quale tratta, appunto, i liquami in eccesso che a S. Nicolò non possono essere trattati. Inoltre, oggi come oggi è vicino ad Hotel e abitazioni; dunque, un luogo “delicato” e per il quale la presenza di un depuratore è inadatta. Si prospetta (forse) la realizzazione di un unico, grande impianto per la depurazione dietro il monte Brione, chiudendo gli attuali in funzione. O, in alternativa, in Vallagarina, si vedrà. Tonina ha parlato anche di collegamento ferroviario che (sempre, si ipotizza) potrebbe avere il capolinea proprio sul sedime dell’attuale depuratore, ideale per poi proseguire verso gli imbarchi dei battelli della Navigarda. Di “carne sul fuoco” come si dice in questi casi ce n’è parecchia, staremo a vedere le risultanze anche se, com’è noto, le elezioni provinciali di ottobre potrebbero cambiare lo stato delle cose qualora al governo provinciale salissero “forze” diverse da chi oggi è in scadenza di mandato.

 

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