Nuove palazzine a San Giorgio, “Onda Arco” attacca la Giunta

Nicola Filippi26/01/20254min
via passirone arco 01 san giorgio



 

Crisi abitativa e “urbanizzazione scriteriata”. Fabio Silvi e Daniele Monetti per “Onda Arco” attaccano il sindaco di Arco che, in un’intervista, “lamentando il fatto che stiamo diventando un luogo per ricchi, ha usato il termine “effetto Montecarlo” – scrivono – E ne parlava come fosse uno spettatore esterno, come se tale “effetto” non dipendesse direttamente anche dalle scelte sue e della sua amministrazione, ma da un misterioso agente cosmico”.
“Per chi ancora ha qualche dubbio su questa materia – scrivono Silvi e Monetti – può già trovare una risposta: basta andare sul sito del Comune di Arco dove è stata pubblicata la documentazione del progetto di un nuovo complesso residenziale in via Passirone a San Giorgio che l’amministrazione intende approvare: si tratta di 4 palazzine per un totale di 53 appartamenti di cui un terzo ad uso turistico. E non è tutto – sottolineano – La zona interessata è a sud di un’altra area per la quale è scaduto il vecchio piano attuativo. Qui era prevista nuova edificazione per 39.000 metri cubi, ovvero 130/150 appartamenti. È quindi concreto il rischio di vedere sorgere un nuovo quartiere con quasi 200 appartamenti in una zona lontana dai servizi pubblici basilari come trasporto pubblico, scuole, servizi sanitari, uffici postali, servizi comunali, con reti infrastrutturali assai carenti. Le due vecchie interpoderali, via Passirone e via Cavallo, di poco allargate rispetto a tempo addietro, a doppio senso di marcia, sono inadeguate a reggere il traffico di veicoli. Non garantiscono condizioni di sicurezza non essendo dotate di marciapiede e tantomeno di pista ciclabile. Le reti di fornitura di acqua potabile, di collettamento fognario e di illuminazione pubblica non risultano potenziate in funzione del crescente carico antropico prodotto dalle residenze già oggi insediate. Esempio lampante di urbanizzazione scriteriata”.
“Il Sindaco non è nuovo a questo tipo di esternazioni – scrivono ancora i due rappresentanti di Onda Arco – visto che già tempo fa aveva definito come “punta dell’iceberg” la situazione degli affitti turistici fuori controllo. Non si può certo dire che gli sia mancato il tempo per occuparsene, visto che ha avuto a disposizione due consiliature e mezza durante le quali avrebbe potuto mettere in atto delle iniziative concrete per mitigare quantomeno il fenomeno. Avrebbe avuto il dovere di intervenire in qualità di capo dell’amministrazione della quarta città del Trentino, di membro della Comunità di Valle e di interlocutore autorevole del governo provinciale”.
“Visto che l’“effetto Montecarlo” è la diretta conseguenza della sua linea urbanistica di governo, non sarebbe più coerente rivendicarlo? Come ha fatto, ad esempio, il sindaco di Dro durante la conferenza sull’overtourism, in cui ha dichiarato che “non se ne parla nemmeno di
mettere un tetto agli alloggi turistici”. Non è di amministratori di questo tipo che hanno bisogno i cittadini di Arco e dell’Alto Garda – sottolineano Silvi e Monetti – In una città dove da anni la crescita demografica è ferma, dove i residenti, soprattutto i giovani, non riescono proprio a trovare casa a prezzi “umani” e dove il turismo di qualità è uno slogan, continuare a gonfiare i prezzi puntando sulla cementificazione degli alloggi turistici non può essere la risposta. Bisogna dialogare con le imprese e trovare punti di equilibrio. Sarà compito di Onda e della coalizione “Arco che vorrei” – concludono -, se sarà chiamata dai cittadini a governare la città, provvedere ad un’urbanistica non mossa da intenti speculativi ma pensata sulle reali esigenze dei residenti”.