Nuova piscina dell’Alto Garda, Sant’Andrea la zona prescelta?

Si farà? Non si farà? E se sì, dove? Stiamo parlando della piscina sovracomunale, argomento di discussione tra le i Comuni di Arco e Riva del Garda. Ma, forse perché il condizionale è sempre d’obbligo, la prima “pietra” sta per essere posata. No, non quella che si utilizza quando stanno per partire i lavori, ma una prima pietra simbolica che parla addirittura di una sorta di “Cittadella dello Sport”  per un valore di circa trenta milioni di euro. Dove? A cavallo dei due Comuni, in località S. Andrea, come il progettista del nuovo Aquapark di Prabi, Ralf Dejaco ha individuato essere la zona ideale. E lo ha detto a Renato Veronesi, presidente di Amsa, e a Marco Torboli, amministratore unico di Altogarda Parcheggi e Mobilità di Riva. In previsione non solo piscina, ma anche un campo da calcio regolare per sopperire alla futura cancellazione del Benacense a Riva, altri per calcio a sette in erba sintetica, un campo da Hockey e tante palestre collegate tra di loro in modo che possano, in caso di necessità, essere collegate tra loro e costituire un “unicum” in modo da farne una sorta di palazzetto, insomma. Poi spazi dedicati al wellness, al benessere personale e fisico, alla ristorazione, in pratica tutta una serie di servizi per la comunità, sportiva e non.

La giunta arcense ha visionato il tutto pochi giorni fa, Riva dovrebbe dargli un’occhiata tra qualche giorno. Se le due giunte concordassero toccherebbe poi alla Comunità di Valle dire la sua dopo la disamina della proposta/progetto, dove i sindaci tutti dovrebbero esprimersi in merito. Tralasciando i vari passaggi burocratici legati a Pup, Ptc, Prg e via dicendo di ogni Comune interessato, benestare del Consiglio dei sindaci e via dicendo, con l’assessore rivano Mauro Malfer che “spingerebbe” invece verso la zona della Baltera si vedrà.