Non ottiene risposta da “Sensor Civico”, arcense restituisce la Tessera elettorale

Redazione19/09/20203min
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Maurizio Recla abita da poco tempo ad Arco ma è un cittadino sempre attento a quanto accade attorno a lui fornendo molteplici contributi e segnalazioni in Comune affinandosi a “Sensor Civico”, il portale messo a disposizione di chiunque voglia segnalare disfunzioni o inviare commenti. Dagli uffici competenti egli ha sempre ricevuto replica alle sue richieste.
Dopo lo “scandalo” dei politici che si sarebbero appropriati indebitamente di soldi destinati a commercianti e artigiani danneggiati dalla pandemia Covid-19, Recla ha inviato una nuova richiesta al “Sensor Civico” dove sollecitava la pubblicazione dei nomi dei politici che si sarebbero appropriati ingiustamente dei soldi pubblici. Questa volta, però, non ha ricevuto repliche. La sua rabbia per la mancata attenzione su questo argomento, per lui così importante, lo ha portato a compiere un clamoroso gesto di protesta: ha restituito in Comune della sua Tessera elettorale.


“Sono Maurizio Recla – scrive il cittadino nella lettera indirizzata al Comune – ed abito ad Arco dal febbraio 2020. In allegato a questa lettera trovate la mia tessera elettorale, che vi restituisco. Le ragioni che mi spingono a tale gesto, sono di ordine morale, culturale e personale. Dopo i crimini perpetrati da parte di politici scellerati, spregiudicati ed irresponsabili contro il Popolo Italiano nell’ultimo secolo, l’opinione pubblica ha incominciato ad essere sempre meno ascoltata, per cui il voto rimane solo il simbolo di un raggiungimento sociale anche se le speranze ed i desideri dei cittadini rimangono, puntualmente, disattesi.
Come ultimo scandalo pare che oltre 2000 politici si siano appropriati del denaro destinato ad artigiani e commercianti danneggiati dalla pandemia e, per questo, mi sono rivolto al portale “Sensor Civico”, per sapere i nomi dei politici che si fossero resi responsabili di ciò. Non ottenendo risposta a questa mia richiesta ritengo superfluo che io vada alle urne per votare a casaccio persone che presumibilmente non faranno i miei interessi di cittadino. E con questo – conclude nella sua lettera Maurizio Recla – intendo comportarsi con serietà, onestà e senza violare le Leggi. Per continuare ad essere coerente con i miei pensieri e percorsi di vita, poiché non ho più speranze su nessuno, tranne che in me stesso, non avrei, comunque, nessuno a cui dare il voto”.

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