Neurochirurgia di Trento, eseguito un intervento innovativo sugli aneurismi cerebrali

L’Unità operativa di neurochirurgia dell’ospedale di Trento all’avanguardia nel campo della chirurgia degli aneurismi cerebrali. Nei giorni scorsi è stato eseguito con successo il primo intervento di esclusione di aneurisma intatto dell’arteria cerebrale media dell’emisfero sinistro con paziente in condizioni di veglia (awake surgery), una metodica utilizzata nell’asportazione chirurgica dei tumori cerebrali in aree critiche del cervello. La tecnica, applicata agli aneurismi cerebrali intatti, denominata awake clipping, prevede il risveglio intra-operatorio del paziente per monitorare le funzioni linguistiche, motorie complesse, visive e della elaborazione delle emozioni durante l’applicazione della clip metallica a chiusura del vaso dilatato.
n apertura dell’incontro il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon ha espresso soddisfazione per questo risultato frutto «dell’altissimo livello di professionalità e specializzazione presente all’interno dell’équipe della neurochirurgia che, anche grazie alla sinergia e collaborazione di tutti gli operatori, dalla neuro-anestesia e neuro-rianimazione, al personale di reparto e di sala operatoria, ha permesso di implementare una cura innovativa degli aneurismi cerebrali, patologie che possono avere esiti altamente invalidanti. Vi presentiamo oggi ciò che l’Unità operativa di neurochirurgia dell’ospedale di Trento, un reparto all’avanguardia a livello nazionale, può offrire in termini di complessità di esecuzione, di specializzazioni e competenze e, non da ultimo, di avanzato livello tecnologico nel trattamento delle patologie cerebro-spinali».
Il trattamento chirurgico consiste nel posizionare una clip metallica a chiusura della dilatazione ricostituendo il normale profilo del vaso da cui essa origina. Questo trattamento è, nella maggior parte dei casi, definitivo nel senso che il paziente può considerarsi guarito ma è gravato da rischi rilevanti, specie se considerato che i pazienti candidati al trattamento sono per lo più giovani, senza deficit neurologici né problematiche mediche di rilievo e che hanno una vita assolutamente normale. Le principali possibili complicanze sono generalmente legate all’imperfetta chiusura dell’aneurisma con stenosi del vaso portante o dei suoi rami di divisione e conseguenti eventi ischemici in territori cerebrali particolarmente rilevanti dal punto di vista funzionale.
(rc)