NEL GARDA TORNANO LE ALBORELLE, “SI AGISCA ANCHE IN TRENTINO”
Alburnus arborella (alborella in italiano) è un pesce d’acqua dolce della famiglia dei ciprinidi che era praticamente scomparso dal nostro Garda.
Sul numero di luglio del mensile La Busa è stata pubblicata un’ampia inchiesta sulla scarsità di pesce nel lago più grande d’Italia, ma ora la buona notizia è che le alborelle sono tornate.
Un progetto di ripopolamento è stato messo in atto grazie all’unione di diversi soggetti come le Funivia Malcesine – Monte Baldo, i ComunI di Malcesine e Brenzone, la Serit di Cavaion Veronese (Servizi per l’igiene e il territorio, in pratica un organo di vigilanza): grazie a questa sinergia la pregiata alborella è tornata a popolare le acque del Benaco. Una notizia che rende molto felice Alberto Rania a Riva del Garda, unico pescatore professionista trentino che della scomparsa di questo pesce molto ricercato ce ne aveva parlato a lungo, auspicando che quanto realizzato nel veronese è esattamente ciò che si dovrebbe fare anche sulla sponda trentina affinché torni a popolare tutto il lago. Un progetto fondamentale per le sorti delle specie ittiche perché l’alborella è il cibo preferito di tutte le specie predatorie che vivono nel Garda, oltre che prelibato piatto della cucina lacustre. Il progetto dell’Unione pescatori gardesani ha quindi funzionato, ma ora va difeso e portato avanti ovunque sul Garda. Il progetto è consistito nel collocare in gabbie protette migliaia di uova di alborella, farle schiudere e lasciare che i nati crescano liberi. Non tutti sopravvivranno visto che costituiscono cibo primario per i predatori come trote e lucci, ma tra qualche anno potremo avere un numero di alborelle in quantità. Il progetto sarà potenziato con la creazione di habitat ideali anche fuori delle acque del Garda, ma visto che l’aola (questo com’è conosciuta ai più l’alborella) non è stanziale poco importa. Ciò che conta è ridare al lago di Garda uno dei suoi abitanti più noti.