Bambino di una coppia gay, il comune di Riva registra solo la mamma biologica
“La commissione Politiche europee del Senato boccia la proposta di regolamento dell’Unione Europea per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay e l’adozione di un certificato europeo di filiazione”. La proposta è passata con 11 voti favorevoli e 7 contrari il 14 marzo scorso ma, secondo il Partito Democratico, restringe l’ambito dei diritti.
È in seguito a questa risoluzione del Governo che il sindaco di Riva del Garda Cristina Santi ha negato il riconoscimento ad una coppia di donne gay di trascrivere un neonato che una delle due ha partorito a Trento. La richiesta di trascrizione della nascita per ambedue le donne, visto che la coppia abita a Riva, è stata dunque negata in base ad una precisa normativa della Legge che, al momento, vige in Italia.
A Trento il sindaco Ianeselli, di area centrosinistra, invece, ha scelto diversamente dalle direttive ministeriali, firmando i certificati al fine di riconoscere il neonato della coppia nonostante la diffida ricevuta dal Commissario di Governo di Trento. Per Legge la trascrizione non si può fare e Santi si è attenuta alla direttiva di Governo, fermo restando che la tutela del minore è comunque garantita. Santi applica la Legge vigente e se le norme dovessero cambiare ovviamente, le applicherebbe rispettando il suo ruolo di pubblico ufficiale. Al momento, dunque, al Comune di Riva si è provveduto alla registrazione del solo genitore biologico, escludendo la seconda donna.