Nago, zone protette prese d’assalto dai turisti

Redazione08/04/20233min
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-1
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-12
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-9
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-7
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-6
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-5
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-4
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-3
StradaMonteBaldoSegnalazioni_07042023-2

 

Questo week end di Pasqua vede l’Alto Garda preso d’assalto da migliaia di turisti impegnati nelle prime attività all’aperto di stagione. Se da una parte il dato può essere positivo e preannuncia anche per quest’anno numeri record di presenze, dall’altra ci viene segnalato l’utilizzo sconsiderato di aree private come parcheggio selvaggio o l’utilizzo di zone protette per arrampicare, in particolare nella zona di Nago.
“Sulla strada che da Nago sale verso il monte Baldo – ci segnala il residente Danilo Bertoldi – a circa due chilometri dall’abitato, sono tornate anche quest’anno le persone che arrampicano nelle falesia dove vige un divieto con Ordinanza del Sindaco, in quanto zona storica della Grande Guerra. Molti turisti stanno campeggiando a bordo strada ed è sempre più sostenuto il traffico di camper e auto che salgono verso il monte Altissimo di Nago, creando situazioni di pericolo per le persone che percorrono la strada a piedi. Da diversi giorni – prosegue il cittadino naghese – il traffico è intenso su tutte le strade di campagna ed interne del paese e tutti i parcheggi si sono riempiti di auto e camper dei turisti, lasciati in sosta per giorni e giorni. Di conseguenza i residenti non sanno più dove parcheggiare, mettendo le auto fuori posto con la conseguente sanzione della Polizia Locale”.
Le campagne di Nago sono solitamente frequentate dagli abitanti di Nago per una passeggiata in tranquillità per giovani e anziani. “Da ora e fino alla fine dell’estate – prosegue la nota inviataci da Bertoldi – dobbiamo sopportare il traffico portato dai climber che si recano soprattutto alle palestre outdoor abusive di Daine, un traffico continuo con fumi di scarico ed il pericolo di essere travolti dalle centinaia di bikers che sfrecciano sulla strada incuranti dei pedoni. Le auto parcheggiate a bordo strada vicino alla campagna a volte occupano spesso quasi tutta la carreggiata. Un assalto – conclude Bertoldi – dovuto alla pubblicità del luogo diffusa attraverso i social, ma anche dagli uffici turistici, con la più completa assenza del rispetto delle regole e di controlli da parte delle Autorità di Polizia”.

 


La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche