Monte Baldo, Trentino e Veneto pronti per la candidatura Unesco
Approfonditi studi, un’ampia letteratura e numerosi convegni attestano il Monte Baldo quale bene le cui unicità, universalità, eccezionalità e integrità potrebbero sostenere il perseguimento e l’ottenimento del maggiore riconoscimento planetario, vale a dire il Patrimonio Mondiale UNESCO. Ne hanno discusso per la prima volta a livello ufficiale a Malcesine, all’arrivo della funivia che porta sul Baldo, gli amministratori di Trentino e Veneto e dei 15 comuni presenti sull’area, nel corso di un seminario al quale è intervenuto il vice presidente della Provincia e assessore all’ambiente Mario Tonina, assieme all’assessore alla cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari.
L’alternativa alla candidatura come bene Patrimonio Unesco potrebbe essere il Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and the Biosphere – MAB, un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile.
Tuttavia, l’orientamento maggioritario, emerso oggi nel corso dell’incontro, è quello di intraprendere il percorso della candidatura Patrimonio Unesco per il quale si vorrebbe, già a settembre, compiere i primi passi ufficiali. A tale riguardo è stato deciso di far partire, a breve, un tavolo tecnico al quale parteciperanno tutti i soggetti interessati, al fine di approfondire la questione e i dubbi di natura tecnica. L’assessore Tonina sottolinea che non si parte da zero perché già nella precedente legislatura e in quella attuale si sono fatti una serie di incontri per valutare la questione, coinvolgendo i comuni interessati.
Amministrativamente il Monte Baldo è attualmente diviso tra la Regione del Veneto (58%) e la Provincia autonoma di Trento (42%) e tra quindici comuni: dieci veneti (Brentino Belluno, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco) e cinque trentini (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago-Torbole. Alla riunione erano presenti gli amministratori di tutti 15 i comuni e come osservatore anche il Comune di Riva del Garda con la sindaca Cristina Santi.