Lungo corteo di carrozzine in centro ad Arco: “Serve un cambio di mentalità della politica”
Il rullo dei tamburi annunciava la “marcia delle carrozzine” lungo le vie del centro di Arco. Quella di oggi, sabato 7 settembre, è stata una mattinata di sensibilizzazione verso i cittadini, ma soprattutto verso il mondo della politica, per chiedere una città di “Arco sbarrierata”, sia dalle barriere fisiche, come buche, scalini o radici degli alberi, ma soprattutto dai pregiudizi ancestrali discriminatori delle persone.
Davanti al corteo, il professor Augusto Tamburini spiegava le motivazioni che hanno portato alla nuova mobilitazione. In città esistono ancora troppe barriere fisiche per chi è costretto a muoversi in carrozzina o con deambulatori. In coda al corteo, il sindaco Alessandro Betta e l’assessore Nicola Cattoi. Quest’ultimo ha confermato che la giunta sta lavorando per elaborare il “PEBA”, il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
“Siamo molto fieri e soddisfatti del successo della marcia delle carrozzine perché erano veramente tante, ne abbiamo contate 18, potevano essere molte di più, ma purtroppo oggi avevamo ancora tante persone al mare – racconta Ivo Tamburini, uno degli organizzatori della mobilitazione – se fra due mesi però non avremo ricevuto alcuna risposta dal Comune alle nostre richieste siamo pronti a scendere ancora in piazza. Perché questa politica deve capire le esigenze delle persone disabili. Non possono restare così insensibili”.
Lungo il percorso il professor Tamburini ha mostrato numerosi punti dolenti. La prima fermata del corteo è avvenuta alla Casa Rossa di Prabi, a fianco del Cantiere 26, per capirci. In quel punto, le carrozzine non possono andare oltre la ciclabile. “Per noi è impossibile arrivare sull’alveo della Sarca, come fanno tutte le altre persone”, ha ripetuto il professor Tamburini. Così come alla Moletta.
Altra zona problematica, il marciapiede di via Battisti all’incrocio con via Strappazocche: la salita ora è meno problematica, dopo la posa del nuovo asfalto, ma il marciapiede presenta troppe buche. Infine, in via Roma, all’ex negozio di formaggi Sav, il quarto punto dolente: la presenza di un muretto rendere impossibile l’ingresso alle carrozzine.
“In un incontro con il sindaco Betta e con i funzionari del Comune avevamo chiesto di intervenire, per risolvere queste quattro problematiche, ma non è successo ancora nulla – continua Ivo Tamburini – ora incontreremo anche Confcommercio, perché vogliamo permettere anche alle carrozzine di entrare nei negozi, senza gradini o scalini”. Un esempio concreto di sbarrieramento, il tabacchino di Largo Pina, dove il titolare ha ricevuto i complimenti e il ringraziamento da parte dei manifestanti.
“Purtroppo non abbiamo uguaglianza delle persone, come stabilisce l’articolo 3 della nostra Costituzione – l’amara considerazione finale – la politica deve capire che non tutti nascono disabili, si può diventarlo, per malattia, come una sclerosi multipla, Alzheimer o Parkinson o un incidente stradale. Ci pensiamo o no? La politica è in ritardo su queste tematiche, così crea solo disuguaglianze. È arrivato il momento di cambiare mentalità e classe politica. Arco deve diventare una città solidale e accogliente”.