Loppio-Busa, tappata la fonte riapartono i lavori. Ma mancano operai

Claudio Chiarani12/06/20212min
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I lavori al cantiere del costruendo tunnel che da Passo San Giovanni sbucherà sulla Maza sono ripresi dopo aver “imbrigliato” il flusso abbondante d’acqua scoperto qualche mese fa e che aveva rallentato l’avanzamento dello scavo, per il momento lungo poco più di mezzo chilometro (574 totali, ma con la galleria di servizio arrivata a 620 metri) e che dovrà raggiungere la lunghezza complessiva di 2.800 metri per una spesa di 160 milioni di Euro e un totale di 750 milioni di metri cubi di roccia scavati. La sorgente trovata è potabile e, secondo le richieste fatte da più parti, al termine dei lavori dovrà essere nuovamente intercettata per poter andare ad alimentare l’acquedotto di Nago Torbole. Ora ciò che conta è che si andrà a regime con gli operai, viste le tensioni sindacali hanno giocato un ruolo importante sul ritardo con cui i lavori stanno andando avanti. Poi c’è stato il Covid, e questo nessuno davvero poteva saperlo. Si sono fatte prove, si sta usando una tecnologia avanzata che permetterà la verifica dei flussi di iniezione dei materiali, sia da parte del consorzio d’imprese che sta eseguendo lo scavo sia da parte della Provincia. Insomma, pare che, piano piano, tutto si stia “normalizzando” e che il cantiere possa, entro pochi giorni, andare a regime. Anche grazie ad ulteriori incentivi che sono stati promessi agli operai visto che molti, con la riapertura dei cantieri nel sud Italia, sono tornati vicino a casa per lavorare.

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