Lavori a Villa Angerer, Trebo avverte: “Bene il parco, ma la vera sfida è la villa”

Torna d’attualità il destino di Villa Angerer, dopo l’incontro a Trento (20 agosto) dell’assessore alla cultura di Arco Massimiliano Floriani con l’assessora provinciale Gerosa (leggi), e con esso si riaccende il dibattito sul futuro culturale della città. A stimolare la riflessione è l’ex assessore alla cultura Guido Trebo, che in un intervento sul suo blog ha espresso apprezzamento per i lavori in corso nel parco della storica dimora, ma ha invitato la nuova amministrazione comunale, guidata da Arianna Fiorio, a non accontentarsi: la vera partita, ricorda, si gioca dentro le mura della villa.
Un simbolo identitario
Per Trebo, Villa Angerer non è un edificio come tanti, ma un tassello fondamentale dell’identità arcense. Un luogo che lega la città al suo passato asburgico e alla sua vocazione culturale. È anche per questo, sottolinea, che la comunità segue con attenzione ogni notizia sul suo recupero, animata da grandi aspettative.
Il parco come primo passo
“Accogliamo con soddisfazione i lavori di recupero già avviati negli anni scorsi – scrive Trebo –: è giusto che questo gioiello botanico torni al suo splendore”. I primi risultati sul parco, dunque, sono un segnale positivo. Ma è solo l’inizio.
La vera sfida è la villa
Il cuore del problema, ribadisce l’ex assessore, resta il destino dell’edificio. “Con Gerosa – ricorda – si era immaginato un progetto ambizioso: un polo culturale con la Collezione Caproni e i capolavori del divisionismo, capace di dialogare con la Galleria Civica, arricchitasi nel tempo con il segantiniano Sole d’Autunno, e con l’Archivio storico”. Un progetto che, sottolinea, aveva trovato sostegno anche nella Soprintendenza e in uno studio di fattibilità.
Soluzioni come un ostello, un museo botanico o un centro polifunzionale indistinto appaiono a Trebo rispettabili, ma rischiano di rappresentare un’occasione mancata. “La comunità di Arco non vuole soluzioni provvisorie o al ribasso: Villa Angerer può diventare un punto di riferimento culturale per tutto il Trentino. Non sprechiamo questa occasione”.
Continuità e coraggio
Se da un lato Trebo riconosce come positivo che la nuova amministrazione abbia scelto di dare continuità a un percorso già tracciato, dall’altro avverte: “La politica non può limitarsi a gestire l’esistente, deve avere il coraggio di scegliere, di indicare una direzione e di difenderla”.
Una cartina di tornasole per Arco
Lo sguardo dell’ex assessore va oltre il singolo edificio: il futuro di Villa Angerer, afferma, sarà la cartina di tornasole della visione che Arco vuole dare di sé. “Merita di diventare il cuore culturale di una città che ha tutte le carte in regola per affermarsi come laboratorio internazionale di arte, storia e innovazione”.
Trebo conclude con un impegno personale: “Continuerò a vigilare e a stimolare il dibattito. Perché Villa Angerer appartiene a tutti noi, e il suo futuro dirà molto della capacità di Arco di credere in se stessa e nella sua vocazione culturale”. (n.f.)