Lavoratori in nero (e uno clandestino) ad Arco: cantiere chiuso e 12.500 Euro di multa
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Arco si sono recati in un cantiere nel centro paese per verificare la corretta applicazione delle misure anti infortunistiche e il conseguente accertamento della regolarità dei rapporti di lavoro del personale presente al momento del controllo. Appena visti i militari uno dei lavoratori, che si trovava sul ponteggio, scendeva tentando la fuga scavalcando la rete di recinzione, ma veniva subito bloccato.
Sul luogo di lavoro venivano identificati gli addetti di un’azienda edile del nord Italia, giunta da due giorni in Trentino. I successivi accertamenti sui lavoratori hanno permesso di evidenziare che nessuno era regolarmente assunto e, inoltre, uno di loro era clandestino sul territorio nazionale.
Il titolare della ditta si presentava nel pomeriggio alla Stazione Carabinieri di Arco ove gli venivano contestate le violazioni per i dipendenti “in nero”, poiché maestranze subordinate che stavano effettuano la rasatura di un cappotto edile, senza aver comunicato l’assunzione al Centro per l’impiego violando le norme che regolano il profilo retributivo, contributivo e fiscale. Il datore di lavoro è stato sanzionato con un verbale di 12.500 Euro.
Inoltre il cantiere è stato chiuso fino a quando i lavoratori non saranno stati assunti regolarmente. Il titolare dovrà presentare copia dei contratti di lavoro, attestazione della visita medica dei lavoratori, l’assolvimento dell’obbligo di formazione: solo così cesserà il provvedimento e il cantiere potrà riaprire per la prosecuzione di tutti i lavori.
Al clandestino è stato notificato il Provvedimento di espulsione dal territorio nazionale entro 7 giorni emesso immediatamente dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Trento.
Con queste iniziative i Carabinieri hanno l’obiettivo di tutelare maggiormente la sicurezza sui luoghi di lavoro cercando di assicurare le condizioni ideali di salute, sicurezza e benessere in modo da evitare o ridurre al minimo possibile l’esposizione ai rischi connessi con l’attività lavorativa, nel contingente periodo della scadenza degli incentivi degli ecobonus e superbonus.