L’artista tennese Livio Tasin e il cuore scolpito del “Bosco della Memoria”

Nicola Filippi19/05/20255min
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È un gesto d’arte che si fa testimonianza, quello di Livio Tasin, l’artista tennese che ha donato il proprio talento al Bosco della Memoria di Tenna, un nuovo spazio profondamente simbolico inaugurato ufficialmente domenica 18 maggio in Valsugana. La sua scultura in legno, scelta dal Gruppo Alpini della zona Alto Garda e Ledro, è una delle 25 opere che accompagnano i visitatori lungo i sentieri rigenerati del parco: un abbraccio tra natura, storia e identità.

Il Bosco della Memoria nasce là dove la tempesta Vaia, nell’ottobre del 2018, aveva lasciato una ferita aperta: una delle pinete più maestose del Trentino, abbattuta in poche ore da una furia imprevedibile. Oggi, a distanza di anni, grazie all’impegno degli Alpini trentini, con il supporto della Provincia autonoma di Trento, del Comune di Tenna, del Corpo Forestale provinciale e di ben 24 artisti locali, tra cui appunto Tasin, quello stesso luogo è tornato a vivere come spazio di memoria e rinascita.

Alla cerimonia di inaugurazione, emozionante e partecipata, erano presenti il Presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il Presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher, il sindaco di Tenna Valter Motter, il Presidente della Comunità Alta Valsugana Andrea Fontanari, la consigliera provinciale Stefania Segnana, e numerose autorità civili e militari.

 

 

La cerimonia ha coinvolto tutti i Gruppi ANA della provincia di Trento, e ha visto anche la partecipazione di numerosi sindaci, tra cui il sindaco di Tenno, Giuliano Marocchi, che ha voluto essere presente per sostenere l’artista tennese e celebrare l’importanza di questo progetto. Un riconoscimento che è arrivato anche dal Comune di Tenno, che sul suo profilo ufficiale Facebook ha scritto:

“Complimenti a Livio Tasin per la bellissima opera, ammirata ed apprezzata dai presenti!”

«Il Bosco della Memoria è molto più di un’opera ambientale e artistica: è un atto d’amore verso il territorio, un gesto concreto che unisce ricordo e futuro» – ha commentato il Presidente Fugatti, ringraziando gli Alpini per la capacità di trasformare una ferita in uno spazio di speranza, raccoglimento e bellezza.

Il progetto ha richiesto oltre cinque anni di lavoro, coinvolto 10 aziende trentine, quasi 300 volontari Alpini per più di 10.000 ore di attività, ed è oggi un parco di quasi 2 ettari, con 25 opere distribuite lungo due percorsi pedonali, due punti panoramici affacciati sul Lago di Levico, e persino un anfiteatro naturale integrato nel paesaggio, capace di ospitare 150 persone. La gestione del Bosco, della baita e della chiesetta alpina sarà affidata al Gruppo Alpini di Tenna.

Fugatti ha ricordato anche, con commozione, i giorni successivi a Vaia: «Un vigile del fuoco mi disse: “Presidente, l’altra notte ero su quel tetto che ora non c’è più”. Non era facile, ma il Trentino ha saputo rialzarsi». E ha poi annunciato un’iniziativa per il futuro: un campo estivo per giovani sul Monte Bondone, organizzato dagli Alpini per trasmettere ai più giovani i valori e l’identità alpina.

In questo contesto così ricco di emozione e significato, l’opera di Livio Tasin si inserisce con delicatezza e potenza: il suo legno scolpito diventa voce silenziosa del bosco, simbolo della resilienza di una comunità e orgoglio per il paese di Tenno, che vede uno dei suoi cittadini lasciare un’impronta duratura in un luogo destinato a diventare punto di riferimento per il ricordo e la riflessione.

Complimenti a Livio Tasin, ambasciatore dell’arte che nasce dal territorio e parla al cuore di tutti.