L’ALTO GARDA E L’OLIVICOLTURA 4.0

Claudio Chiarani07/03/20183min
000-cover-640x427

Controllare le piante di olivo dal proprio telefono cellulare? Si può. Finora pensavamo che con le applicazioni fornite dai gestori dei sistemi operativi che ognuno di noi ha scelto, ben sistemate sullo schermo dei nostri telefoni, si potesse giocare, trovare un indirizzo, i prezzi migliori dei carburanti, un ristorante, etc… Ebbene ora, grazie al progetto “Uliva GIS” di Agraria Riva, presentato dal presidente Giorgio Planchestainer, dal direttore Massimo Fia e dal collega Nereo Pederzolli, vedere, controllare e gestire lo stato di salute dei propri olivi sarà possibile proprio aprendo l’applicazione sul cellulare.

È grazie alle nuove tecnologie, infatti, che con una mappatura dal satellite di tutte le olivaie del Garda trentino (3.500 particelle fondiarie), dal Monte Brione all’area arcense di Romarzollo, dalle piante nel comune di Tenno a quelle di Massone, dalla località La Gort fino alle pendici ad ovest della Busa sotto al Monte Tombio lo si potrà fare. 120 mila piante (almeno quelle ufficialmente censite) coltivate su di una superficie di 600 ettari dai circa 2.000 olivicoltori sono state “mappate” a seconda delle caratteristiche geomorfologiche, presenza di acqua per l’irrigazione, fertilità in termini di prodotto maturato, pendenza del terreno e concimazione, tipologia di olivo, esposizione ad agenti esterni come la mosca olearia, vera “peste” per l’olivo e il suo frutto.

L’Agraria Riva ha mappato il tutto, annotato ogni caratteristica fino ad arrivare a mettere insieme una banca data unica al mondo ribattezzata “Olivicoltura 4.0” che venerdì illustrerà nei dettagli ai propri soci, spiegando come funziona e la partnership avviata allo scopo con la Fondazione Edmund Mach, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Aipo (Associazione interregionale produttori olivicoli) ed Agea, l’Agenzia dell’Unione Europea che ha contribuito al finanziamento del progetto trasformato in software da Mpa Solutions.

Uliva GIS, inoltre, oltre a fornire tutte le informazioni ai proprietari degli olivi, sarà un’utile “banca dati” che i Consorzi di miglioramento fondiario potranno utilizzare per la realizzazione e la gestione degli impianti irrigui, risparmiando sull’acqua decisamente in maniera importante. Per quanto concerne le malattie delle piante, infine, grazie al progetto si potrà individuare prima in quali aree esiste la presenza della mosca olearia e mettere in campo le necessarie “contromisure”.